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Renzi a Napoli: "Giusto tornare, nessuna paura di chi tira sassi"

09 aprile 2016 | 12.51
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(Foto Palazzo Chigi)
(Foto Palazzo Chigi)

"La gestione della cultura deve diventare patrimonio nazionale, deve diventare un pezzo dell'orgoglio della nostra identità". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, agli Stati generali del turismo al Museo nazionale Ferroviario a Pietrarsa (Napoli).

"Abbiamo un racconto della storia dei nostri musei, del nostro Paese, che va cambiato. Se non racconti com'è l'Italia non vai da nessuna parte. Noi quel che dobbiamo fare lo facciamo", vedi "il miliardo di euro sui beni culturali", ma "per rilanciare il turismo quel che serve è smettere di raccontare un Paese in cui non va bene nulla, modalità tipica da 30 anni a questa parte, dagli editoriali ai talk show al dibattito politico" tutti "incentrati su cose negative. Ma avete mai visto un direttore commerciale vendere un prodotto dicendo che è brutto, che è terribile?" ha scandito il presidente del Consiglio, puntando il dito contro "una certa litania, un certo pessimismo del pensiero unico".

Per Renzi in mattinata lunga visita, circa un'ora e mezza, al museo e al parco di Capodimonte. Il premier, accompagnato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ha visitato il museo e gli appartamenti reali per poi fare una lunga passeggiata nel bosco. Molti i cittadini, tra chi faceva jogging o semplici visitatori, che hanno colto l'occasione per fotografie, saluti e anche qualche domanda su vari temi.

"Dopo le proteste organizzate contro la visita di Bagnoli lo scorso mercoledì, ho pensato che fosse giusto tornare a Napoli - ha scritto Renzi su Facebook - Le Istituzioni non hanno paura di chi tira sassi o sa solo urlare. Sono stato col ministro della Cultura in un uno dei luoghi statali più belli di questa città, il museo Capodimonte. Posto pazzesco, per la collezione, per il bosco, per la bellezza".

"Ho approfittato - racconta - per improvvisare una bella chiacchierata con un centinaio di napoletani che si godevano il parco, discutendo di tutto: pensioni, Pompei, infrastrutture, disoccupazione, legalità, Bagnoli, fondi europei, scuola. Discutere di problemi reali, concreti, senza il filtro delle realtà organizzate mi piaceva da morire anche quando ero sindaco, a maggior ragione oggi. Dunque grazie ai cittadini di Napoli che hanno condiviso dubbi, speranze e critiche. Sul Museo, intanto, abbiamo pronto il piano d'azione col nuovo Direttore. Finalmente si torna a investire nella cultura e nei luoghi che ci danno orgoglio", conclude il premier.

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