I 'nuovi' senatori non saranno eletti direttamente, non percepiranno indennità da palazzo Madama e saranno emanazione dei consigli regionali. Ma sulla formula precisa della loro indicazione (se scelti dai colleghi consiglieri o da scegliere da listino separato al momento delle elezioni regionali) si continua a lavorare.
E' quanto emerge dal vertice di stamattina che Matteo Renzi ha presieduto a palazzo Chigi con Anna Finocchiaro, Maria Elena Boschi e Luigi Zanda sulla riforma del Senato. Nella riunione, a quanto si apprende, è stato stabilito che l'impianto della riforma governativa resta, a partire dai 4 paletti sui quali ha molto insistito lo stesso presidente del Consiglio.
A conferma di ciò, il fatto che testo di riferimento a palazzo Madama sarà quello presentato dal governo con modificate apportate dagli stessi relatori. Le novità maggiori riguarderanno i componenti indicati dal capo dello Stato, che non saranno più 21 ma molti di meno (da 5 a 10), e un riequilibrio nella rappresentanza tra comuni e regioni anche in base a un principio proporzionale per le regioni stesse. (segue)