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Rigassificatori e termovalorizzatori, cosa divide Letta e Calenda

01 agosto 2022 | 18.36
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Più problemi sul fronte del gas, sostanzialmente in linea sui rifiuti

Rigassificatori e termovalorizzatori, cosa divide Letta e Calenda

In attesa del confronto decisivo, tra richieste e appelli, e al netto di veti sulle persone, a dividere o a unire Azione e il Pd sul piano dei contenuti è la domanda di Carlo Calenda a Enrico Letta: "Possiamo avere una risposta chiara su rigassificatori e termovalorizzatori"?

Difficile che arrivi su tutti e due i fronti. Da una parte c'è il programma di Azione, con una posizione netta sul primo tema. "Non possiamo permetterci più alcun ritardo nella realizzazione delle infrastrutture energetiche e di trasporto. Occorre procedere alla costruzione di due rigassificatori con procedure straordinarie, e i cantieri energetici strategici vanno presidiati costantemente per garantirne la sicurezza, la piena operatività e la spedita implementazione". E poi c'è la posizione di Calenda sui termovalorizzatori. Efficace un tweet del 6 maggio scorso. "Bruciare rifiuti per produrre energia è economia circolare. Le capitali pulite hanno termovalorizzatore, alternativa è discarica. A Roma abbiamo visto metodo M5S: promettere 70% differenziata, lasciarla FERMA al 44%=città invasa da rifiuti. Basta idiozie, almeno su Roma".

Dall'altra parte, ci sono le posizioni del Pd. Sui rigassificatori la dialettica interna al Partito Democratico è sicuramente articolata. Pesa il concetto di transizione ecologica che in casa Dem ha una connotazione più marcata rispetto al pragmatismo calendiano. E pesano anche le realtà locali, l'esempio di Piombino è lampante ma vale anche per Brindisi o Taranto, dove l'opposizione alle navi in porto è forte. Letta non ha mai chiuso formalmente la porta ai rigassificatori ma non si è mai neanche espresso a favore. Proprio per cercare una mediazione tra le diverse anime, nel partito e nella potenziale coalizione a guida Pd.

Sui termovalorizzatori le distanze, sostanzialmente, non ci sono. E sono significative le parole del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. "Roma avrà il termovalorizzatore e gli altri impianti nei tempi previsti, smetterà di dilapidare risorse per mandare i propri rifiuti in giro per l'Italia e per l'Europa, diventerà finalmente pulita come merita".

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