Cinque anni dopo la valanga
Cinque anni dopo la valanga che ha aperto uno squarcio tra il fitto bosco che sovrasta le montagne di Farindola, la neve restituisce intatto l’inquieto teatro della tragedia. La spa, con le piscine e le sdraio in mosaico, la piscina esterna, i termoarredi e i lavandini senza più il resto del bagno intorno, la sala biliardo, dove sono stati trovati i bambini illesi, la stanza dove era tenuto il pellet e quella della caldaia. (FOTO)
"Cecilia è stata trovata più o meno in questo punto - racconta all’Adnkronos Marcello Martella - Qui c’era una vetrata, lei era con il cane Neve, pure lui morto, proprio qui fuori". A pochi passi quel che resta del centro benessere dove Cecilia, tra le 29 vittime, lavorava. E poi il tetto, sputato dalla valanga, decine di metri in avanti rispetto al resto della struttura. Gli alberi sradicati e abbandonati un po’ ovunque dalla marea di neve. "La valanga trascinò massi e macchine fin giù sulla strada - dice Marco Foresta - quello che ci trovammo davanti fu uno scenario apocalittico". di Silvia Mancinelli