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Rischiava soffocamento, neonata estratta parzialmente da utero e operata: è salva

07 agosto 2015 | 21.31
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Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO
Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO

Affetta da un rarissimo teratoma cistico al collo che rischiava di soffocarla, una bimba nata prematura è stata salvata agli ospedali Sant'Anna e Regina Margherita della Città della Salute di Torino grazie alla tecnica Exit (Ex Utero Intrapartum Treatment), impiegata per la prima volta al San'Anna che si utilizza estraendo solo parzialmente il feto dall’utero materno, procedendo all’intubazione tracheale e completando l’estrazione fetale solo quando è possibile una ventilazione assistita, perché la massa non permetteva la respirazione autonoma della neonata che sarebbe morta in pochi minuti.

Si tratta dell'unica tecnica che consente di assicurare un accesso alle vie respiratorie fetali, mentre l’ossigenazione è mantenuta attraverso la circolazione utero-placentare. Successivamente si procede all'intervento chirurgico per l'asportazione completa della massa.

La mamma della piccola alla 26^ settimana di gravidanza era stata inviata da un ospedale di primo livello del Piemonte al Servizio di ecografia e diagnosi prenatale del Sant'Anna, per eseguire ecografia di II° livello poiché precedenti controlli ecografici avevano evidenziato 'polidramnios', cioè liquido amniotico in quantità superiore alla norma, e neoformazione cistica del collo del feto.

I controlli hanno confermato la presenza della massa nella parte anteriore del collo della piccola, pertanto la mamma è stata ricoverata al Sant'Anna, dove, a causa della rapida crescita della massa e del peggioramento del 'polidramnios', è stata sottoposta a taglio cesareo a 31 settimane e 3 giorni di gravidanza, unica modalità possibile date le notevoli dimensioni della massa, che si era sviluppata dal mento allo sterno e da un orecchio all'altro, addirittura di due volte le dimensioni della testa (10 cm di lunghezza, 7 cm di spessore, 4 cm di profondità) determinando la compressione delle vie aeree superiori, rendendo impossibile la respirazione autonoma della neonata e difficoltosa l’intubazione tracheale. La bimba alla nascita pesava 1600 grammi, dei quali ben 300 grammi erano costituiti dalla massa.

Per questo, si è deciso di impiegare la tecnica Exit, eseguita da un'equipe multidisciplinare dei due ospedali, che è l’unica a consentire di assicurare un accesso alle vie respiratorie fetali, mentre l’ossigenazione è mantenuta attraverso la circolazione utero-placentare. All’intervento, eseguito con successo, è seguito il ricovero della piccola presso la Rianimazione del Regina Margherita e, a sei giorni dalla nascita, l’intervento chirurgico di asportazione della massa cervicale.

Dopo una regolare degenza post-operatoria, la piccola è stata trasferita presso la Terapia intensiva neonatale del Sant'Anna dov’è tuttora ricoverata in buone condizioni. Ora la neonata respira autonomamente e si alimenta regolarmente.

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