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Riso, è invasione da Vietnam e Thailandia. Arriva decreto per etichetta origine

13 aprile 2017 | 14.30
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Riso, è invasione da Vietnam e Thailandia. Arriva decreto per etichetta origine

Porre un freno a quella che è una vera e propria invasione di riso dall'Oriente, in particolare da Vietnam e Thailandia. Un pacco di riso su quattro infatti è straniero e costa molto meno perché l'Europa lo fa entrare a dazio zero. Ma, cosa ancora più grave, il consumatore non lo può sapere perché manca la provenienza. La Coldiretti oggi ha acceso i riflettori su questa concorrenza sleale che rischia di far collassare la produzione di riso made in Italy, prima in Europa.

Il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, dal canto suo, ha fatto un importante e atteso annuncio: "è pronto il decreto per introdurre l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta per il riso, proprio come abbiamo fatto con il latte e il grano" ha detto a margine del tavolo di filiera che si è svolto al Mipaaf e a fronte della protesta di migliaia di agricoltori e mondine, arrivati a Roma per far sentire la loro voce sotto al ministero. Il decreto sarà firmato oltre che da Martina anche dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda.

Ma il decreto non sarà il solo provvedimento. Il governo ha messo a punto un primo piano di interventi, articolato in 5 azioni, a tutela del reddito dei produttori agricoli di riso e per la valorizzazione delle produzioni italiane ed europee. Martina ha annunciato anche la volontà di rinnovare la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia, alla luce dell’andamento dei prezzi del riso e dell’aumento delle importazioni a dazio zero. Si registra infatti, un costante trend negativo sulle principali piazze nazionale ed anche europee delle quotazioni del risone e un oggettivo incremento degli stock, sia a livello Ue (546.000 ton. +24% dal 2014/15) sia a livello nazionale (260.111 ton. +45% dal 2015/16) che deprimono il mercato.

A tal proposito Martina ha disposto l’invio di comunicazioni al Commissario Ue Phil Hogan e ai Paesi Produttori per costruire un asse politico forte a sostegno della richiesta dell’attivazione della clausola. Inoltre, la sperimentazione di una polizza ricavi per il settore risicolo e uno stanziamento di 2 milioni di euro per la promozione del settore.

L'Europa a dire dei risicoltori sta facendo "un regalo alle multinazionali del commercio che sfruttano il lavoro anche minorile e impiegano intensivamente prodotti chimici vietati in Europa con danni sulla salute e sull’ambiente".

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