Il ministero dello Sviluppo economico e Simest, società controllata da Cassa depositi e prestiti hanno chiesto di costituirsi parte civile nei confronti di Riva Fire, holding della famiglia Riva, e di tre persone tra cui Fabio Riva, su una presunta truffa ai danni dello Stato da 100 milioni di euro.
Nel processo in corso a Milano le difese si sono opposte in quanto ritengono l'istanza di Simest "tardiva", mentre secondo i legali degli imputati "dal capo di imputazione non emerge un danno al ministero", in quanto "le erogazioni (di finanziamenti, ndr) sono state fatte da Simest".
I giudici della terza sezione penale del tribunale si sono riservati di decidere e hanno rinviato il processo al 19 maggio prossimo. Il procedimento, oltre alla società Riva Fire per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, vede imputati Fabio Riva, due ex dirigenti legati al gruppo Alfredo Lo Monaco e Agostino Alberti, e il patron Emilio Riva, padre di Fabio, morto di recente.