Pecoraro: "La legge Merlin è ancora in vigore". Intanto Forza Italia annuncia un esposto in procura e il presidente del Municipio si difende: "Lo 'zoning' è l’ultimo degli aspetti della nostra proposta, il primo è rimettere le risorse per il progetto 'Roxanne'". Marino: "Ma nei parchi no. Serve equilibrio"
Anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, boccia la Capitale a luci rosse. "Le zone rosse all'Eur non si possono fare. Significherebbe, semplicemente, ammettere la prostituzione - ha detto Pecoraro dopo essere intervenuto, in assemblea capitolina, sul tema della sicurezza. Significherebbe - insiste - che la prostituzione è lecita e, quindi, che chi utilizza la donna per la prostituzione non sarebbe passibile di sanzioni. Ma non è così: la legge Merlin è ancora in vigore e quindi il cliente o lo sfruttatore sarebbero comunque puniti". Insomma, mette in chiaro il prefetto, "nel momento in cui si indicano delle zone per la prostituzione si configura il reato di favoreggiamento".
Prima che parlasse Pecoraro, il coordinatore nazionale dei Club Forza Italia Marcello Fiori e il coordinatore romano del movimento azzurro Davide Bordoni avevano annunciato che avrebbero presentato un esposto in procura "contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente del IX municipio, Andrea Santoro, e il comandante dei vigili urbani della Capitale, Raffaele Clemente", ipotizzando - appunto - il reato di favoreggiamento della prostituzione.
"Quello che tutti in queste ore chiamano 'zoning' è l’ultimo degli aspetti della nostra proposta - si è difeso su Facebook Santoro. - Il primo è che vogliamo rimettere le risorse per il progetto 'Roxanne', quello che era stato cancellato da Alemanno, per stroncare il racket. Sono quelle operatrici e operatori che parlano o ascoltano chi è vittima di tratta per offrirgli un’alternativa".