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Roma: arrivano i nuovi lampioni, illuminano la Capitale con la 'luce della Luna'

18 novembre 2016 | 13.41
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I nuovi impianti di illuminazione pubblica attivi  nel quartiere di Montesacro (Foto Adnkronos)
I nuovi impianti di illuminazione pubblica attivi nel quartiere di Montesacro (Foto Adnkronos)

E' il più grande intervento di sostituzione dell'illuminazione pubblica attualmente in corso in Europa e per le casse del Campidoglio comporterà un risparmio economico di circa 19 milioni di euro l’anno. E’ il progetto LED che Acea Illuminazione Pubblica ha avviato a Roma già da metà luglio e che, a partire dalla periferia, ha iniziato a illuminare le notti della Capitale con la stessa tonalità e gradazione della Luna, mettendo così fine al triste e meno efficiente 'giallino' dei vecchi lampioni a cui i romani erano abituati.

Un intervento massiccio e capillare, per un costo totale di 47,5 milioni di euro, che da qui al prossimo luglio si concluderà con la sostituzione di circa 186mila lampioni e corpi illuminanti che passeranno dalle vecchie lampade a sodio ai nuovissimi LED, grazie ai quali si stima per Roma un risparmio energetico di almeno il 55%.

“Il piano di trasformazione conta 51mila apparecchi già installati, prevalentemente nelle zone periferiche di Roma - spiega Paolo Fioroni, amministratore delegato di Acea Illuminazione Pubblica presentando alla stampa i nuovi impianti installati nel quartiere di Montesacro - Siamo a circa un terzo delle installazioni e questo mese inizieremo a intervenire in centro – annuncia - in particolare con l’illuminazione di Piazza del Campidoglio, Piazza Navona, Isola Tiberina e Ponte Milvio”. Gli stessi Led sono utilizzati già a Piazza San Pietro e al Foro Romano, con un risparmio energetico che arriva fino al 70%.

Fra centro storico e periferia, le luci dei lampioni avranno due gradi di illuminazione lievemente diversi. Se per le zone periferiche è stata scelta infatti la stessa intensità della luce della Luna (4.000 gradi Kelvin), al centro, in accordo con la Sovraintendenza e gli uffici di Roma Capitale, si è optato per una tonalità più calda (3.600 K). “La luce bianca dei Led, oltre a illuminare meglio, permette anche di distinguere le differenze dei colori, mentre con le vecchie luci al sodio l’ambiente illuminato diventa tutto giallo e sembra di vivere in una sorta di ‘autunno perenne’” afferma Remo Guerrini, responsabile del progetto Led. “I cittadini – sottolinea – sembrano aver accolto bene la novità, anche perché al momento non ci è arrivata alcuna lamentela”.

La differenza fra i due tipi di lampade salta subito all’occhio anche sul piano tecnico. “Nelle vecchie luci al sodio infatti c’è una sola lampada, inserita all’interno di una scatola i cui bordi tra l’altro ostruiscono il fascio di illuminazione – continua Guerrini – Ogni LED invece è composto da tanti piccoli punti di luce, ognuno con una lente, e tutti insieme agiscono come un’unica lampada. Poggiando inoltre su una superficie piana, le nuove lampade illuminano una campo molto più esteso”.

Grazie ai nuovi impianti di illuminazione, al 100% made in Italy, anche eventuali guasti saranno risolvibili in tempi molto più ristretti. “Ogni lampione, infatti, è gestito in tele-controllo ed è quindi possibile conoscere in tempo reale lo stato di ogni lampada” spiega l’ad di Acea Illuminazione Pubblica. E anche su questo fronte per il Campidoglio si annuncia un ulteriore risparmio economico: le nuove luci infatti hanno tempi di garanzia molto più lunghi e per 10 anni eventuali sostituzioni o riparazioni non graveranno quindi sulle casse di Roma Capitale.

I nuovi lampioni a LED si accendono nella Capitale

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