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Calcio: Garcia, più daranno fastidio a Roma e più lotteremo

19 dicembre 2014 | 13.46
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La Corte sportiva d'appello ha congelato la sanzione di due turni comminata per il presunto tentativo di schiaffeggiare uno steward dopo la gara vinta contro il Genoa. L'allenatore ironizza: "L'ho preso a bastonate sul ginocchio e poi gli ho sparato..."

Rudi Garcia (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Rudi Garcia (foto Infophoto) - INFOPHOTO

Rudi Garcia in panchina, Jose Holebas in campo. La Roma ritrova l'allenatore e il terzino per la sfida con il Milan. La 'missione' negli uffici federali si è trasformata in un successo quasi totale: la Corte sportiva d'appello ha congelato la sanzione di 2 turni comminata al tecnico per il presunto tentativo di schiaffeggiare uno steward a Marassi, dopo la gara vinta contro il Genoa.

E' stata disposta "la trasmissione del fascicolo con gli atti tutti disponibili alla Procura Federale, affinché vengano accertati gli accadimenti oggetto di giudizio, acquisite le testimonianze eventualmente occorrenti". "Abbiamo ricevuto una nuova dichiarazione dello steward. Ha parzialmente ritrattato. Garcia voleva aprire il tunnel per proteggere i giocatori. Lo steward si è reso conto di aver esagerato", ha spiegato il dg giallorosso Mauro Baldissoni.

Nel rovente post-partita, Holebas aveva mostrato il dito medio al pubblico: la squalifica di una giornata, che avrebbe chiuso il 2014 del greco, è stata cancellata. Le novità, arrivate dopo l'udienza pomeridiana durata circa 45 minuti, probabilmente avranno restituito il sorriso a Garcia, che ha aperto la giornata con una conferenza stampa 'con l'elmetto': "Ascoltatemi bene: più ci daranno fastidio, più lotteremo. Più sarà difficile, più attaccheremo", ha detto.

A Trigoria, prima di presentarsi davanti alla Corte, Garcia è tornato sull'episodio accaduto domenica a Marassi. "C'era una persona, che ancora non conosco e sembra essere uno steward. P rima gli ho dato una bastonata nel ginocchio, poi ho preso la mia pistola e gli ho sparato una pallottola nel piede. A parte questo, niente...", ha ironizzato.

Certi episodi dimostrano che il calcio italiano è lontano dagli standard 'normali' europei? "Sembra che siamo lontani... Io qui ho un'esperienza di 18 mesi, in almeno 2 occasioni ci siamo sentiti in pericolo. E questo non può succedere in uno stadio: vanno protetti il direttore di gara, i giocatori, gli staff", ha detto ancora.

"Non sono un dirigente, non sono responsabile della buona organizzazione del calcio italiano. Io devo solo adattarmi alle regole, anche se a volte mi sembrano strane", ha proseguito facendo riferimento alla vicenda che lo riguarda: "Essere giudicato e condannato ad una squalifica di 2 giornate, sulla base di una dichiarazioni di una persona non tesserata, senza essere ascoltato... è una cosa che non ho mai visto".

A chi ha chiesto un commento sulle ultime dichiarazioni provenienti dall'orbita Juventus e rilasciate, in particolare, da Pavel Nedved e Massimiliano Allegri: ''Non ho sentito, ma non me ne frega... Pensiamo al Milan...". Le domande sulla sfida con i rossoneri sono passate in secondo piano: "Il Milan è sempre una grande squadra, noi vogliamo 3 punti da mettere sotto l'albero di Natale. L'obiettivo è sempre lo stesso, come lo scorso anno: vincere".

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