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Roma e il sogno scudetto, Garcia non molla: "Finché c'è vita c'è speranza"

16 aprile 2014 | 11.02
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Roma e il sogno scudetto, Garcia non molla:

"Scudetto? Come dite voi finchè c'è vita c'è speranza". Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, continua in cuor suo a sperare nello scudetto, nonostante la Juventus sia ancora lontana 8 punti. "E' sicuro che quando passa una giornata in più e lo scarto non cambia, è sempre più difficile, ma ho già detto ai giocatori che quando le cose non ci sia aspetta che arrivano e sembra che non può succedere più, forse è quello il momento in cui puo' succedere. Non dobbiamo mollare. Giochiamo con la Fiorentina, una bella squadra, e sembra difficile e lo è, e sembra facile la gara della Juve, ma può succedere tutto", ha aggiunto l'allenatore francese a SkyTg24.

"Giusta la differenza di 8 punti dalla Juve? Per il momento è così. Il campionato nostro è da record, anche quello della Juventus. Le due squadre hanno fatto cose grandi: rimangono ancora 15 punti da prendere, faremo i conti alla fine. Noi vogliamo il massimo come anche la Juve", prosegue Garcia che sulla ormai probabile conquista di un posto diretto in Champions League, e sul possibile arrivo di un giocatore come Jackson Martinez, aggiunge: "Non abbiamo parlato ancora di questo. Ho detto ai media e al presidente che il mio desiderio, quando abbiamo una rosa così che fa una stagione straordinaria, sarebbe di tenerla e rinforzarla con alcuni acquisti, ma il piano economico viene sempre prima e di questo dobbiamo parlare con il presidente. L'anno prossimo in Champions League, con il secondo posto che speriamo di raggiungere matematicamente, è possibile fare meglio, superare almeno il girone, almeno questo. Non è possibile, almeno per ora, lottare con le grandi squadre europee, ma vogliamo farlo in futuro, e Roma non è stata fatta in un giorno e per questo ci vuole tempo", ha aggiunto il tecnico giallorosso.

FUTURO ALLA ROMA? - "Il rinnovo del contratto? Già l'ho detto: sto bene qui, con i dirigenti parleremo del rinnovo a fine stagione". "L'Italia è un bel paese, soprattutto Roma, che è la vostra capitale e mi è entrata nel cuore per la passione dei tifosi. Si vive il calcio qui, io sono più misurato e bisogna godersi il momento. Forse ci saranno momenti difficili quest'anno e il prossimo, va ricordato e avremo bisogno del sostegno di tutti, ma cercheremo di costruire una Roma forte", ha spiegato il tecnico.

"Stordire l'avversario con il turbine dei sogni? Sogniamo in grande, va bene così...", ha aggiunto l'allenatore che si definisce "un elettrone libero". "Si perchè ho fatto la mia carriera solo con il mio lavoro e con il mio sudore, nient'altro, allora possiamo dire questa cosa. Io faccio questo mestiere per vivere le emozioni collettive, quello è il più bello, ma penso che nelle sconfitte impariamo di più, a me piace questo momento dove le cose sono più dure e vediamo le qualità di un gruppo, quest'anno è successo due volte e ho visto la qualità mentale di questo gruppo, non solo vincendo la partita successiva ma facendo anche una striscia di vittorie".

Da quando l'ex allenatore del Lille è giunto a Roma ha trasformato l'ambiente. "Sapevo che l'ambiente era difficile, per non dire di più, due cose sul quale ho lavorato sono state la fiducia e il gioco sul campo, perchè sapevo che la squadra aveva bisogno di ritrovare piacere a giocare insieme e a stare in campo, poi con questo sono arrivate le vittorie", ha proseguito al quel viene poi mostrata una foto con la scritta 'Veni, Vidi, Rudi...' e con Totti e De Rossi vestiti da antichi romani. "Due guerrieri. La nostra vittoria è stata ridare il sorriso e l'orgoglio ai nostri tifosi. E lo abbiamo già visto da un po'. Guardate l'Atalanta: l'ambiente all'Olimpico era fantastico. E' vero, abbiamo fatto bei gol e abbiamo giocato bene, ma l'unità tra tifosi e squadra è la mia soddisfazione principale".

"I tifosi erano delusi e lo capisco. Ma bisogna sempre avere rispetto per la squadra e i giocatori: capisco il momento brutto, ma quando le cose non vanno bene, proprio in quel momento, c'è bisogno del sostegno dei nostri tifosi. Ho cercato di convincere tutti che la squadra era buonissima e che potevano provare piacere nel giocare insieme, ottenendo risultati e piacere ai tifosi. La mentalità vincente era fondamentale per me", ha concluso Garcia.

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