E' stato ascoltato ieri sera dagli investigatori, con il supporto di un interprete, il 40enne eritreo ricoverato nel reparto di Chirurgia dell'ospedale Pertini, dopo essere stato accoltellato alla schiena nel corso di tafferugli tra migranti e italiani, scoppiati nella notte tra martedì e mercoledì al presidio umanitario per transitanti del Tiburtino III a Roma.
Lo straniero avrebbe negato di aver lanciato sassi ai bambini, spiegando di essersi limitato a fare il gesto, presumibilmente in seguito a un diverbio scoppiato per motivi ancora da chiarire. L'uomo ha anche detto di aver avuto paura ma di non essere in cerca di vendetta.
I carabinieri stanno ascoltando diverse persone e testimoni per cercare di ricostruire con chiarezza quanto avvenuto. Al vaglio degli investigatori anche la versione secondo cui a ferire il migrante sarebbe stato un ragazzino.
Il verbale dell'interrogatorio sarà trasmesso a breve in procura, dove già da ieri è aperto un fascicolo a carico di ignoti.