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Roma, girandola di supplenti alle elementari: ma ai bimbi qualcuno ci pensa?

26 gennaio 2017 | 13.35
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Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)

di Paola Lalli

Una girandola di supplenti dall'inizio dell'anno. E' quanto accaduto e sta accadendo agli studenti di terza elementare di una scuola di Roma, nel quartiere Montagnola, dove dal primo giorno di lezioni l'insegnante di matematica, titolare della cattedra, è in congedo per maternità. "Ma a non essere mai stata presente - spiegano all'AdnKronos i genitori degli alunni - è anche la supplente scelta per sostituirla, che ha inviato all'istituto una serie di certificati medici".

In questi mesi i bambini hanno cambiato ben 4 supplenti, l'ultimo è arrivato da qualche giorno. Ovviamente, anche in questo caso, non si sa fino a quando resterà con loro. Anche se l'assenza delle insegnanti è legittima, di fatto i bambini stanno subendo le conseguenze di questo 'vuoto'.

"Da quando è iniziato l'anno, andiamo a scuola la mattina e non sappiamo chi ci sarà dietro la cattedra. Sembra che a nessuno importi il fatto che i nostri figli, oltre a non avere continuità nell'insegnamento, siano destabilizzati da questo continuo cambiamento: non fanno in tempo a entrare in sintonia con il maestro di turno che se ne va". Perché "ogni supplente, di fronte all'incertezza della durata dell'incarico, alla proposta di supplenze annuali hanno scelto la situazione che gli assicurava un incarico più lungo".

"Ciò che ci chiediamo - dicono arrabbiati i genitori - è se davvero non sia possibile prendere in mano la situazione per assicurare a questi bambini un insegnante che arrivi fino alla fine dell'anno. Da settembre siamo andati a parlare con la reggente del nostro istituto più volte e nonostante ci abbia ogni volta assicurato che avrebbe cercato in tutti i modi di risolvere la situazione, in questi mesi non è cambiato nulla". "Cosa bisogna fare perché qualcuno si occupi dei nostri bambini?", sottolineano.

La reggente della scuola, che in questo momento è in attesa di un nuovo dirigente, ha preferito non intervenire ma la sua collaboratrice e fiduciaria del plesso 'Leonori' dell'Istituto comprensivo statale Poggiali–Spizzichino, Patrizia Tomasino, ha voluto sottolineare: "Monitoro la situazione di questa classe già dalla prima in realtà, perché purtroppo sin dall'inizio del loro percorso si sono imbattuti in un'instabilità che però non dipende da noi. Mi dispiace molto per questa situazione che non perdo mai di vista".

Perché già dalla prima elementare la maestra titolare della cattedra di matematica, andata poi in pensione lo scorso anno, aveva provocato una situazione simile e i bambini avevano cambiato una serie di supplenti. "Le cose erano andate meglio lo scorso anno, in seconda elementare, quando la stessa supplente aveva iniziato e finito l'anno scolastico - raccontano ancora i genitori - Insegnante che tra l'altro è stata immessa in ruolo quest'anno nello stesso istituto. Noi abbiamo provato a chiedere alla dirigente che venisse assegnata alla nostra classe, ma non abbiamo capito il perché non sia stato possibile. E ora ci ritroviamo di nuovo così".

"Il caso di questa scuola elementare di Roma - dichiara dal canto suo all'AdnKronos Gianluigi Dotti, sindacalista e responsabile del Centro Studi della Gilda degli Insegnanti - è emblematico del caos provocato in tutta Italia dalla cosiddetta Buona Scuola. Il meccanismo farraginoso attivato dalla legge 107/2015 con la chiamata diretta dei docenti e l’ormai famigerato algoritmo sta concretizzando quei rischi che denunciavamo già oltre un anno fa".

"Il risultato è che, per quanto riguarda la copertura delle cattedre, questo anno scolastico è iniziato malissimo, con le nomine scivolate a novembre e a dicembre e alunni che ne pagano le conseguenze in termini di continuità didattica. Se si vuole risolvere il problema della girandola dei supplenti - conclude Dotti - bisogna iniziare a lavorare già adesso per il prossimo anno scolastico cambiando l’impostazione della legge 107".

Il ministero dell'Istruzione, interpellato sulla vicenda, fa sapere che: "La continuità didattica è un valore indiscutibile per le studentesse e gli studenti. Proprio per questo è una priorità per il ministero e per le istituzioni scolastiche. In alcuni casi, come quello da voi rappresentato, può succedere che la giusta tutela di altri diritti faccia venir meno la continuità: si pensi ad esempio al diritto del lavoratore ad assentarsi in caso di malattia oppure di maternità o di incarico elettivo. Anche il diritto di cambiare posto di lavoro avendo i necessari requisiti".

"Il ministero sta comunque lavorando sul tema della continuità e del diritto ad avere gli insegnanti in cattedra dal primo giorno - sottolinea il Miur - Anzitutto anticipando le operazioni che riguardano il personale, a partire da quella della mobilità. Con lo scopo di arrivare in anticipo e con tempi certi all’assegnazione di cattedre e supplenze per il prossimo anno scolastico. Inoltre, grazie allo stanziamento di 400 milioni nella legge di bilancio di quest'anno, saranno sensibilmente aumentati i posti assegnabili a docenti di ruolo e corrispondentemente diminuiti quelli per i supplenti".

Mario Rusconi, presidente Anp (Associazione nazionale presidi) di Roma e Lazio, lo dice chiaramente: "Le domande che si pongono i genitori sono tutte legittime, così come credo che le decisioni adottate dal preside siano suffragate dai documenti prodotti dagli insegnanti. Tuttavia i genitori, usando il diritto dato loro dalla legge 241/90, possono chiedere al dirigente di visionare tutti quei documenti che descrivono le situazioni che si sono determinate, e sulle cui basi ha attuato le procedure amministrative".

"È questo l’unico modo per arrivare rapidamente a conoscere i fatti -sottolinea - capire le circostanze, ma soprattutto evitare, come spesso accade, di attribuire sommariamente le colpe alla legge 107 o legge sulla buona scuola. Il preside deve muoversi lungo il sentiero che la legge impone, e non può fare altrimenti".

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