"Lo scioglimento per mafia del Comune di Roma non è più rinviabile". Dopo quel che è avvenuto ieri, con i funerali del boss dei Casamonica celebrati in stile padrino, "bisogna azzerare e ripartire daccapo. La città è allo sbando". Così all'Adnkronos la deputata romana Roberta Lombardi.
"Ieri il clan dei Casamonica - incalza Lombardi - sapendo di poter contare sulla complicità silente di troppi, ha dato sfoggio di assoluta impunità, dimostrando che 'Roma è mio territorio'. Roma è come Corleone. Che cos'altro deve accadere per sciogliere il comune per mafia? Attendiamo i morti nei piloni di cemento? Oggi questa vicenda è in prima pagina sul New York Times. Non fa più danni uno Stato che sfugge una reazione ferma e determinata? Siamo allo Stato da tre scimmiette: 'non vedo, non sento, non parlo'".
Per la grillina, che sta lavorando a un'interrogazione per il prefetto Gabrielli, "lo scioglimento per mafia non è più rinviabile". L'alternativa è che "Renzi costringa Marino alle dimissioni lanciando un segnale. Ma non dimentichiamo che un suo ministro era a cena, solo qualche tempo fa, con Luciano Casamonica. Io trovo sconcertante - prosegue la grillina - oggi vedere in tanti che si indignano quando non hanno fatto nulla. Gabrielli si indigna, eppure la sua relazione non vuole lo scioglimento per mafia di Roma".
"Marino si indigna - incalza Lombardi - ma come sempre solo il giorno dopo, perché prima non ha visto né sentito. Orfini si indigna, mentre la magistratura ha arrestato uomini del Pd per collusione. Infine si indigna Alfano, l'uomo della relazione del giorno dopo, un turista per caso al Viminale".
"Il giorno dopo, leggendo i giornali - prosegue la deputata grillina - emerge che i Casamonica hanno agito nella perfetta impunità e nessuno sapeva nulla. Mi chiedo, allora, che scopo ha la loro presenza? L'impressione che si ha è di un potere esercitato solo per vessare i cittadini onesti, mentre davanti a schiaffi macroscopici non sanno che dire. Grande amarezza per quel che è accaduto".
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