"Dal mio insediamento non ho mai scaricato responsabilità sulle precedenti amministrazioni. Ho voluto che la mia e la nostra volontà di cambiamento passasse da un messaggio: abbandonare le pratiche da scaricabarile della vecchia politica. Oggi però non intendo e non posso sottrarmi dall'evidenziare alcune responsabilità oggettive che, giorno dopo giorno, stanno emergendo dalle precedenti gestioni delle aziende del gruppo Roma Capitale". E' quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Ignazio Marino durante il suo intervento in Campidoglio al consiglio comunale.
La vera sfida, secondo il sindaco di Roma, è "il ripristino del valore di alcuni semplici, ma fondamentali principi quali merito, legalità, servizio alla cittadinanza, competenza professionale trasparente. Le nostre azioni -ha proseguito- rientrano in un processo teso a sviluppare al meglio le potenzialità che il gruppo è in grado di esprimere". Marino ha poi ricordato che si è proceduto, nel corso di questi ultimi mesi "al rinnovo dei vertici di alcune delle principali aziende quali, le Assicurazioni di Roma, Atac, Ama.
"Non abbiamo certo agito secondo logiche di spoil system - ha detto -, piuttosto ci siamo posti l'ambizioso obiettivo di rinnovare l'intera vision strategica delle società di cui Roma Capitale detiene il controllo. In nessuno dei casi - ha sottolineato - si è scelta la via del mero avvicendamento di potere, privilegiando al contrario personalità di indubbia competenza". Marino ha citato Danilo Broggi, Daniele Fortini, Carlo Fuortes, Giorgio Gallone. "Si tratta di professionisti che non conoscevo, ma che ho individuato sulla base delle competenze del merito e non certo per logiche di appartenenza politica".
