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Roma, Morassut: "Per Pd impossibile sostenere Raggi"

23 febbraio 2021 | 18.29
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Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra non può essere frutto di "una mera valutazione dei gruppi dirigenti, di un equilibrismo politico interno. Ci deve essere un elemento diverso, qualcosa che arriva all'elettore come una scelta di interesse personale, un elemento sentimentale. Come un apostolato". Roberto Morassut è sicuro, la partita del Campidoglio si risolve solo mettendo in campo qualcosa in più di quanto visto sino ad ora.

Non certo con la sindaca uscente. "La conferma del supporto di Grillo alla Raggi non è una sorpresa. Per il Pd è impossibile sostenere la Raggi o prefigurare forme di alleanza o convergenza anche dopo il primo turno, dove un giudizio sulla sua amministrazione non potremo risparmiarlo", spiega all'Adnkronos il deputato del Pd e sottosegretario uscente all'Ambiente.

Per Morassut, già assessore nella Giunta Veltroni, sono due gli "elementi da considerare per colmare il divario con la destra, che sceglierà un candidato unitario". Il primo è una "operazione sulla nostra estetica elettorale, presentarci in una forma estremamente aperta, una lista di Democratici che metta insieme quadri di partito, eletti che provengono da esperienze esterne al Pd, forze del civismo democratico. Una operazione che dia il senso della capacità di accogliere le grandi energie della città".

(Adnkronos) - L'altro elemento, forse ancora più dirompente, riguarda direttamente la scelta del candidato sindaco: "Chi avrà il ruolo di guidare la battaglia per il Campidoglio deve vivere questa esperienza come una missione, una forma di apostolato -spiega Morassut-. La città è prostrata, sente un vuoto di identità, una situazione di grande incertezza. La chiave non deve essere quella di un riequilibrio interno, una valutazione dei gruppi dirigenti".

Per il deputato del Pd, "chi si candida lo deve fare impegnando innanzitutto se stesso in quella che è una grande missione, perché a Roma non ci si candida per un elemento di carriera politica. Gli elettori devono avvertire che chi lo fa si candida spinto da una molla sentimentale verso la città. Bisognerà andare casa per casa per trasmettere il senso di chi si fa carico del grande smarrimento e della disgregazione che la città vive".

Per questo Morassut non entra nel merito del totonomi che impazza e che vede in questi ultimi giorni come protagonista l'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: "Quando le candidature saranno formalizzate vedremo, tutti insieme, il quadro dei partecipanti e l'elettorato si esprimerà sulle persone, con la loro esperienza e con la loro storia".

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