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Roma, Morassut si candida alle primarie: "La Capitale deve avere i poteri di una Regione"

01 febbraio 2016 | 17.12
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Il deputato Pd Roberto Morassut (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Il deputato Pd Roberto Morassut (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"In questi giorni sono stato molto incerto, e ho preso questa decisione con molta fatica ma tante persone, senza appartenenza politica, interi pezzi di città, mi hanno chiesto di partecipare a questo confronto, che altrimenti rischiava di implodere e di restare senza dialettica. Per questo ho sentito la responsabilità di dare una risposta a queste persone e ho deciso di partecipare alle primarie". Così, il deputato del Pd Roberto Morassut, riferisce all'Adnkronos la decisione di presentarsi alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Roma.

Il deputato dem ha presentato la sua candidatura questa mattina al mercato di Primavalle. "E' un quartiere che amo particolarmente - spiega - che ha una storia tragica ma anche straordinariamente ricca. Negli anni '50 è partita da qui la lotta per il riscatto della periferia romana, i cittadini aprivano strade che il Comune non apriva. E' un quartiere che si dà da fare e oggi è pieno di associazioni che fanno volontariato. A Roma non c’è solo 'Mafia capitale' - sottolinea Morassut - e ho voluto dare un segnale in questo senso".

Il deputato dem alle primarie sfiderà Roberto Giachetti, considerato il candidato 'renziano'. "Contro di lui mi risulta difficile usare la parola avversario, diciamo che abbiamo percorsi differenti e forse questo servirà a coinvolgere più persone. Poi, naturalmente - aggiunge Morassut - si corre per vincere".

Morassut, illustra all'Adnkronos i primi punti all'ordine del giorno del suo programma dopo l'annuncio della sua candidatura alle primarie per il sindaco di Roma. "A Roma c'è molto da fare ma come prima cosa c'è l'esigenza di affrontare con il governo il nodo dei poteri, perché Roma Capitale deve avere i poteri di una Regione" spiega.

"Io vorrei usare questi 5 anni per una consiliatura costituente - continua il deputato dem - a cui partecipino ai massimi livelli personalità giuridiche e della politica, che studi le soluzioni migliori, e il cui risultato venga poi sottoposto a un grande referendum".

"Ma con il governo c’è da discutere anche il tema delle risorse" sottolinea Morassut, che spiega: "Non si tratta di chiedere nuove risorse a carico dello Stato, ma di fare un’operazione di revisione degli accordi fissati nella Legge di Stabilità del 2010, che prevedono nella disponibilità del commissario straordinario per il ripiano del debito, risorse per 500 milioni all'anno. Trecento - afferma Morassut - sono fondi del Mef e 200 milioni vengono dalla aliquota aggiuntiva comunale Irpef che fa di Roma la città più tassata d’Italia. Neanche un euro però di queste risorse - sottolinea il deputato Pd - viene reinvestito nei servizi per la città. Per questo intendo costruire una carta dei servizi e delle opere pubbliche, per vedere con i cittadini come usare le risorse aggiuntive liberate, e dovrà essere un patto chiaro con i romani".

"Infine, servirà un grande lavoro di promozione internazionale per la ricerca di investitori e apertura del mercato, e per questo - conclude Morassut - sarà cruciale anche la liberalizzazione dei trasporti e dei rifiuti prevista entro il 2019".

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