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Roma: periferie sempre più al buio per colpa dei ‘predoni dell’oro rosso’

01 aprile 2015 | 15.48
LETTURA: 4 minuti

Da Dragona a Porta di Roma passando per via Damiano Chiesa, si moltiplicano i furti di rame alle centraline elettriche

Carabinieri scoprono un deposito di rame rubato  (Infophoto) - INFOPHOTO
Carabinieri scoprono un deposito di rame rubato (Infophoto) - INFOPHOTO

I furti di rame sono sempre più una piaga a Roma e i disagi non colpiscono soltanto i pendolari dei treni. Negli ultimi mesi infatti, i ‘predoni dell’oro rosso’ si stanno concentrando sui cavi dell’illuminazione pubblica, con il risultato che loro si arricchiscono lasciando interi quartieri della Capitale al buio. E prima che i pali della luce riprendano a funzionare possono passare anche alcuni mesi. Nel frattempo, nelle vie e nelle zone rimaste al buio, si moltiplicano i casi di furti delle macchine e nelle abitazioni. E cresce la paura fra donne, anziani e bambini che devono camminare in strade immerse nella totale oscurità.

Dall’Acea confermano che all’origine dei continui black-out energetici ci sono i furti dei cavi di rame e assicurano di stare lavorando a un sistema che possa prevenire e impedire ulteriori disagi. Intanto però, molti cittadini e comitati di quartiere denunciano una situazione che si ripete ciclicamente, in particolare nelle zone periferiche. A Dragona la gente è esasperata: molte vie del quartiere sono al buio ormai da 4 mesi. A Porta di Roma, a ridosso del Grande Raccordo Anulare, i lampioni si sono spenti quasi un mese fa e al problema dei furti qui si somma quello della sicurezza stradale. Lo stesso è successo in Via Damiano Chiesa, dove la situazione è tornata alla normalità da circa un paio di settimane.

“Molte zone a ridosso del Raccordo Anulare restano al buio a causa dei furti di rame, è un problema generale che riguarda in particolare le periferie – afferma Mimmo D’Orazio, del comitato di quartiere Serpentara -. In alcuni casi, come a Porta di Roma, si tratta di zone di nuova edificazione, ancora non molto abitate e vissute, dove servirebbero maggiori controlli di prevenzione. L’Acea dopo un po’ interviene – spiega – ma succede di nuovo dopo appena pochi giorni”.

Massimo Cinti, presidente del comitato commercianti dell’Eur, denuncia la stessa situazione in zona Circonvallazione Ostiense, dove abita. “Spesso quando torno a casa la sera, la strada è al buio – spiega - e proprio due settimane fa, approfittando dell’oscurità, mi hanno rubato la macchina”.

In via Damiano Chiesa i ladri di rame hanno provocato gravi disagi anche alla circolazione, come denuncia Giovanni Ceccaroni, del Comitato di Cittadini nel XIV municipio. “Il problema adesso è stato risolto ma la strada, a ridosso del parco del Pineto e particolarmente pericolosa a causa delle curve, è rimasta al buio per due mesi e tutti avevano paura: automobilisti e pedoni”.

La situazione migliora spostandosi nelle zone un po’ più centrali della Capitale, qui però basta un semplice guasto a una centralina elettrica per portare al collasso le difficoltà legate al degrado. “La zona della stazione Tiburtina di notte diventa una birreria a cielo aperto e proprio poco tempo fa siamo rimasti un mese senza illuminazione pubblica nelle strade a causa di un problema alla centralina elettrica – spiega Lorenzo Mancuso, del comitato dei cittadini di Stazione Tiburtina -. Ma è una zona fragile dal punto di vista della sicurezza: abbiamo ritrovato le macchine con i vetri rotti, abbiamo gente ubriaca che dorme in strada davanti alle abitazioni”. E adesso che i lampioni sono tornati a funzionare la situazione non è molto migliore: “Ora almeno – conclude Mancuso con un certo sarcasmo e rammarico – fra bottiglie di birra e cartoni in terra, possiamo vedere anche di notte il degrado in cui siamo costretti a vivere”.

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