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Roma: sindacati, tagli a salario accessorio abbasseranno livello servizi

07 agosto 2014 | 16.42
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"L'atto unilaterale deliberato il 1 agosto dalla Giunta capitolina sul salario accessorio dei 24mila dipendenti non è, a differenza di quello che viene annunciato, un operazione di salvaguardia dei livelli retributivi. Il progetto dell'amministrazione Marino purtroppo annichilisce le relazioni con i sindacati, evidentemente considerati interlocutori fastidiosi, impoverisce i lavoratori e diminuisce i servizi ai cittadini. Siamo sempre più convinti che questa scelta sia stata dettata quasi esclusivamente dal timore che avrebbero potuto avere sull'ente gli addebiti del Mef. Il testo mantiene inalterati i contenuti del documento presentatoci per la prima volta il 17 luglio. Quasi nessuna delle nostre osservazione che era stata recepita nel confronto si ritrova nel testo. L'unico elemento confermato è la quantificazione delle somme a disposizione pari a quelle del 2013, anche se permangono dubbi su alcune poste e sono scomparsi i 40 milioni di risparmi degli anni precedenti". Questo il giudizio contenuto nel comunicato congiunto dei segretari generali regionali di Natale Di Cola (Fp Cgil), Roberto Cerchia (Cisl Fp), Sandro Bernardini (Uil Fp) e Franco Moscia (Csa).

"La scelta della giunta Marino - prosegue il comunicato - rischia di determinare una forte riduzione dei servizi pubblici, gravi conseguenze per l'occupazione dei dipendenti precari del settore educativo-scolastico forti tagli salariali per moltissimi dipendenti. Si è creato un sistema di produttività scollegato dalle esigenze dell'Ente, unicamente vincolato alla discrezionalità di valutazione del dirigente assolutamente decontestualizzato da un reale miglioramento del servizio pubblico. Le modalità proposte potrebbero determinare differenze rilevanti a parità di prestazioni rese che potrebbero anche dimezzare i compensi ora percepiti. Ad esempio un impiegato amministrativo di livello medio potrebbe vedersi attribuire compensi annui di 780euro rispetto ai 1550euro percepiti oggi".

"Di fatto se non cambieranno drasticamente le cose - si legge ancora - i servizi educativi saranno contratti, la polizia locale di fatto non produrrà quella necessaria copertura del territorio dei servizi, gli sportelli cittadini anziché essere aperti in maniera organica e completa saranno aperti a macchia di leopardo. Dobbiamo invertire la rotta è necessario che la città si renda conto di quanto sta accadendo e contribuisca a smascherare le reali intenzioni di un'amministrazione pronta a far cassa sulla pelle dei lavoratori ma incapace di eliminare gli sprechi della politica delle consulenze dei contratti milionari. Per contrastare questo abbiamo deciso di programmare azioni di natura sia sindacale sia legale. Abbiamo indetto lo stato di agitazione e valuteremo come proseguire anche in ragione di quale comportamento riscontreremo nell'incontro previsto il 5 settembre p.v. con il sindaco Marino. In queste occasioni rappresenteremo ancora una volta le criticità che abbiamo riscontrato nella proposta e proporremo le nostre soluzioni".

"Auspichiamo di registrare nei fatti una concreta volontà al dialogo e al confronto - conclude il comunicato - un comportamento che si dimostri disponibile a correggere le storture e arrivare al più presto ad un nuovo contratto decentrato questa volta condiviso. Sarà infine indispensabile aprire il tavolo più volte richiesto per affrontare il tema degli sprechi, rimuovere le illegalità e decidere l'utilizzo delle risorse recuperate".

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