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Rondolino perde la causa contro Morelli (Lega)

29 novembre 2018 | 20.05
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(Immagine di repertorio - Fotogramma)
(Immagine di repertorio - Fotogramma)

Diffamazione: il giornalista Fabrizio Rondolino perde la causa contro il leghista Alessandro Morelli. La vicenda risale al 2015, quando durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7, Rondolino apostrofa ripetutamente come ''imbecille'' Alessandro Morelli, oggi presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni. La notizia fa il giro del web e viene subito ripresa dalla stampa, immediata anche la decisione di Morelli, difeso dall’avvocato Cristina Crupi del Crupi e Associati Studio Legale di Milano, di agire in sede civile per il risarcimento del danno puntando sulla portata diffamatoria delle affermazioni, che ben travalicano il diritto di critica e il diritto di cronaca.

Il Tribunale accoglie la domanda accertando la natura diffamatoria delle dichiarazioni del giornalista e la conseguente lesione di un diritto della persona costituzionalmente garantito, ovvero l’onore e l’integrità morale, senza che si possano invocare le scriminanti dell’esercizio del diritto di critica e cronaca. Da qui la decisione del tribunale di condannare Rondolino al pagamento di una somma ingente a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, oltre spese legali.

Soddisfatto il legale Crupi: ''E’ stato un risultato molto importante che mi rende particolarmente orgogliosa, con un risarcimento ben superiore rispetto alla media. Il Tribunale di Milano ha abbracciato le argomentazioni difensive dimostrando particolare attenzione alla tutela dei diritti inviolabili garantiti dall’art. 2 della Costituzione, qual è il sentimento della dignità personale, tracciando con forza qual’è la linea di confine tra il diritto di cronaca e critica ed il mero attacco personale''. Per Morelli si tratta di una vicenda esemplare: ''Sia d'esempio per tutti -dice all'Adnkronos- la comunicazione in tv è spesso troppo aspra e sprezzante, non si può andare oltre il limite''.

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