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Rosatellum, Grasso: "Fiducia è stata una violenza"

27 ottobre 2017 | 14.22
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Pietro Grasso (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Pietro Grasso (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

La decisione di lasciare il Gruppo del Pd è stata "sofferta" ed è stata presa dopo l'approvazione della legge elettorale per rispettare "l'indipendenza delle Istituzioni", ma non poteva essere accettata quella che può essere considerata "una sorta di violenza", vale a dire aver impedito al Senato di poter intervenire sul testo approvato dalla Camera con il ricorso alla fiducia. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente del Senato Pietro Grasso.

"E' stata una scelta sofferta, ho ritenuto di lasciare il Partito democratico - ha spiegato - proprio perché non mi riconosco più nel partito in cui ero entrato, non ne condivido più né il metodo e né il merito. Ho voluto aspettare l'approvazione della legge elettorale proprio per rispetto del mio ruolo istituzionale, che mi imponeva di mettere da parte i miei convincimenti, i miei sentimenti. Per tutta la mia vita ho sempre rispettato l'indipendenza delle istituzioni e continuerò a farlo, posso rassicurare che continuerò nel ruolo di presidente del Senato".

"Ho informato della mia decisione tutte le cariche istituzionali -ha aggiunto Grasso- perché non lo apprendessero soltanto dalle agenzie e dalla stampa. Il fatto che il presidente del Senato, che rappresenta tutta quanta l'Assemblea, vede passare una legge elettorale che è stata redatta in un'altra Camera senza poter nemmeno discutere o cambiare una virgola, questo penso che è una sorta di sofferenza, di violenza, che ho sentito di rappresentare personalmente".

"Adesso procederemo. Non ho ritenuto di farlo prima - ha ribadito in conclusione il presidente del Senato - perché rispetto l'indipendenza del ruolo delle Istituzioni".

RENZI - "Pieno rispetto per la decisione del presidente del Senato, e proprio per il rispetto che si deve alla figura istituzione del presidente del Senato credo sia profondamente sbagliato mettersi a fare polemica. Ciò che è importante è il tema di merito posto da Grasso, ovvero la fiducia sulla legge elettorale. Io la penso come il presidente Gentiloni, come il capogruppo Zanda e come il capogruppo Rosato". Lo ha detto a Catania il segretario del Pd, Matteo Renzi commentando le dimissioni del presidente del Senato dal gruppo del Pd.

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