Durissimo post del presidente della Toscana: "Matteo salva Matteo, ma il garantismo c'entra poco: scambi di favore preludono a governo diverso"
"Renzi salva Salvini, ma il garantismo c'entra poco. A guardare dall’esterno la vicenda dei rapporti tra i due Matteo, Salvini e Renzi, non sembrano esserci davvero grandi ideali o coerenze politiche, ma un gioco spregiudicato per tenersi reciprocamente a galla e, se possibile, aumentare il potere dell’uno e dell’altro. Salvini presenta la mozione di sfiducia contro Bonafede, sapendo bene che non passerà, ma aiutando Renzi, che voterà contro, ad aumentare così il suo potere nella maggioranza di governo e verso Conte. Ieri Renzi ha salvato Salvini dal processo per sequestro di persona e violazione dei trattati internazionali per avere impedito alla nave Open Arms di attraccare a Lampedusa. Se ne riparlerà in Senato e sarà un passaggio in cui il voto di Renzi sarà ancora decisivo. È evidente che gli scambi di favore tra i due Matteo possono poi preludere alla formazione di un governo diverso dall’attuale, con altro premier e con una maggioranza di unità nazionale. È una prospettiva che non mi convince e che a me pare negativa, prima di tutto per gli interessi del Paese". Lo afferma il presidente della Toscana, Enrico Rossi, in un post su Facebook.
"Governare questa fase insieme ai nazionalpopulisti e agli antieuropeisti nostrani ci costerebbe caro; più caro di quanto non ci sia già costato il governo gialloverde, il Conte 1 - aggiunge Rossi -. Posso sbagliarmi, ma in questo contesto, f ar circolare il nome di Draghi come premier mi sembra francamente una invenzione poco credibile, lanciata ad arte solo per coprire con un velo di serietà una strategia politica pericolosa".