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Motomondiale: Rossi, sono più vecchio ma mai stato così forte

27 dicembre 2014 | 13.27
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Il 'Dottore' traccia un bilancio positivo del 2014: "E' stato un anno in cui mi sono divertito un sacco, con delle gare fantastiche e grandi battaglie in pista". E manda un messaggio ai suoi più giovani rivali della MotoGp: "Mi sento al 100%"

Valentino Rossi, nove volte campione del mondo in MotoGp. Infophoto - INFOPHOTO
Valentino Rossi, nove volte campione del mondo in MotoGp. Infophoto - INFOPHOTO

"Sono più vecchio, ma non sono mai stato così forte". Valentino Rossi parla così della stagione del suo riscatto con la Yamaha. Il 'Dottore' ha chiuso al secondo posto nella classifica del Motomondiale con 2 vittorie e 13 podi all'attivo. Meglio di lui ha fatto solo il 'marziano' della Honda ufficiale, lo spagnolo Marc Marquez. Ma a 35 anni Rossi si sente ancora competitivo e dalle colonne del magazine Autosport manda un messaggio ai suoi più giovani rivali.

"Per quanto mi riguarda non sono mai stato così forte. E' difficile da dire, ma quest'anno ho lavorato un sacco sui piccoli dettagli. Tutto è cambiato, prima di tutto i miei avversari che sono più giovani e molto più forti rispetto al passato. Io invece sono più vecchio, ma mi sento al 100 percento", dice il campione di Tavullia. La MotoGp è cambiata molto rispetto all'epoca dominata da Rossi: "La moto è cambiata, le gomme e l'elettronica sono molto diverse e soprattutto in questi 10 anni è cambiato tantissimo il modo di guidare la moto. Ma mi piace provare a migliorarmi e questo fa parte del gioco", spiega il campione di Tavullia, che il prossimo anno punterà al decimo titolo in carriera, l'ottavo nella classe regina. Alla fine del 2013 la sua priorità era dimostrare prima di tutto a se stesso di poter stare ancora con i migliori, una missione compiuta che rende Rossi "tanto felice e orgoglioso".

"E' stata un'ottima stagione soprattutto perché sono riuscito a migliorare molto la mia velocità e i risultati rispetto all'anno precedente. Era un obiettivo molto importante per me perché dovevo decidere se continuare oppure smettere", ammette il 'Dottore'. Il bilancio alla fine del 2014 quindi non può che essere positivo: "E' stato un anno in cui mi sono divertito un sacco, con delle gare fantastiche e grandi battaglie in pista". Merito anche della "decisione molto difficile" di puntare su Silvano Galbusera al posto del suo storico capo tecnico Jeremy Burgess: "E' stato molto difficile prima di tutto per il nostro rapporto personale, visto che siamo stati insieme per molto tempo", dice riferendosi al divorzio da Burgess.

"E' stata una decisione coraggiosa, ma ero abbastanza sicuro soprattutto perché oggi il metodo di lavoro in MotoGp è diverso rispetto al passato. Ora tutti i team e tutti gli ingegneri parlano con il pilota ma poi analizzano a lungo al computer tutti i dati raccolti, modificano il setting sulla base delle sensazioni del pilota ma anche in base alla telemetria. Per me -conclude Rossi- questo fa una grande differenza".

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