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Rottamazione cartelle, presentate 600mila domande

05 aprile 2017 | 13.15
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Gli italiani hanno presentato circa 600mila domande di adesione alla definizione agevolata dei debiti al 23 marzo 2017. Di queste 25mila non avevano i requisiti formali per la loro corretta presa in carico. Delle rimanenti 575mila istanze, al 23 marzo ne sono state già lavorate circa 502mila e il loro controvalore residuo complessivo è pari a circa 8,3 miliardi di euro. A fare il punto sulla cosiddetta rottamazione delle cartelle è il presidente e amministratore delegato di Equitalia Ernesto Maria Ruffini nel corso di un'audizione presso la commissione parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe tributaria.

"Tale somma potrà subire una modifica, innanzitutto, dopo le verifiche sull’effettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze - ha spiegato Ruffini - Inoltre, da tale cifra, che è già al netto delle somme aggiuntive e degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi, dagli enti creditori a Equitalia, andranno decurtati gli importi affidati, a titolo di 'sanzione', nonché aggiunti gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e le eventuali spese per procedure esecutive".

L’importo finale, quantificato come appena descritto, sarà comunicato al contribuente entro il 31 maggio 2017 per effettuare il relativo pagamento secondo il piano prescelto (unica soluzione o a rate come previsto dalla legge).

La metà delle domande è stata presentata attraverso il canale telematico. "I contribuenti hanno utilizzato nel 49,6% dei casi, il portale di Equitalia, l’e-mail o la posta elettronica certificata - ha riferito Ruffini - nel 48,9%, la rete degli sportelli; nel residuo 1,5%, i canali tradizionali quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria. La media giornaliera della presentazione delle domande è passata da 2.689 domande al giorno registrate fino a metà gennaio, a 9.426 domande al giorno nel periodo successivo con un picco di oltre 17mila richieste al giorno, nell’ultimo periodo rilevato.

Inoltre, dal report emerge che i contribuenti hanno scelto il pagamento in forma rateale nel 73% dei casi, mentre il versamento in un’unica soluzione nel 27%. In particolare, chi ha scelto il pagamento dilazionato, in nove casi su dieci, ha optato per il numero massimo di rate (5 con ultima scadenza a settembre 2018).

Analizzando le istanze rispetto agli enti creditori, emerge che il 70% dei carichi indicati sono relativi all’Agenzie delle Entrate; il 20% all’Inps; il 3% a Comuni e aziende di servizi comunali; il restante 7% alle altre Agenzie fiscali (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agenzia del demanio), Inail, Ministeri, Prefetture, Ordini professionali, Casse di previdenza, Camere di Commercio, Regioni, ecc.

Inoltre, per quanto riguarda la tipologia dei soggetti che hanno presentato la domanda di definizione agevolata, l’86% dei soggetti richiedenti è composto da persone fisiche (il 23% con una attività economica presente nell’Anagrafe tributaria e il 63% da persone fisiche senza attività economica) sulle quali insiste il 43% dei crediti oggetto di richiesta; il 14% dei soggetti richiedenti è composto da persone giuridiche sulle quali insiste il 57% dei crediti oggetto di richiesta.

Infine il 63% dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 61% del totale, ha inserito nella richiesta pressoché la totalità dei propri debiti iscritti a ruolo; il 17% dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 27% del totale, ha inserito nella richiesta pressoché oltre la metà dei propri debiti iscritti a ruolo; il 20% dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 12% del totale, ha scelto di inserire nella richiesta meno della metà dei propri debiti iscritti a ruolo.

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