L'ex direttore dei servizi di intelligence britannici dell'MI6 John Sawers consiglia ai paesi occidentali di imparare a convivere con Vladimir Putin. "Dobbiamo iniziare a fare fronte alla Russia che ci ritroviamo, non a quella che vorremmo", ha sintetizzato, precisando che l'ipotesi del conflitto congelato in Ucraina "potrebbe rappresentare lo scenario raggiungibile nei fatti meno negativo".
Un eventuale cambio di regime a Mosca "potrebbe essere in peggio", ha spiegato in una lezione intitolata "I limiti della sicurezza" al King's college a Londra di cui dà notizia oggi il Guardian. "La crisi ucraina da tempo non riguarda più solo l'Ucraina. E' una crisi molto più estesa e pericolosa fra la Russia e i paesi occidentali che investe i valori e l'ordine in vigore in Europa", ha detto inoltre Sawers, che è stato alla guida dell'MI6 dal 2009 allo scorso novembre.
"Fino a che Putin considererà la questione nei termini della sicurezza del suo paese, sarà sempre pronto a rispondere andando oltre le misure che prendiamo noi, quindi con una ulteriore escalation sul terreno. Magari anche con cyber attacchi contro di noi. In Ucraina ci sono state migliaia di morti, potremmo dover iniziarne a contare decine di migliaia. E poi?" ha spiegato, citando fra le possibilità destinate a rimanere con esito negativo altre sanzioni o addirittura l'invio di armi all'Ucraina.
"E una volta che la situazione sarà tornata calma, se mai tornerà la calma, avremo bisogno di un nuovo approccio alla convivenza con il presidente della Russia Putin". "La convergenza fra la Russia e l'Occidente in cui avevamo sperato dopo la fine della guerra fredda non ci sarà fino a che Putin rimane al potere. Lo sappiamo. Qualsiasi cambio di potere prevedibile in Russia potrebbe comunque essere in peggio. Gestire le relazioni con la Russia sarà il problema cruciale per la sicurezza europea negli anni a venire".
