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Russia, Mecacci (Odihr): "mancanza osservatori indebolisce trasparenza processo elettorale"

18 settembre 2021 | 18.20
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(foto Afp)
(foto Afp)

"La mancanza di una missione di osservazione indebolisce la trasparenza del processo elettorale e non consente ai cittadini russi di beneficiare di una valutazione internazionale indipendente da parte di Odihr, la quale aiuterebbe a esprimere una valutazione più informata sul processo elettorale stesso", ha affermato, rispondendo alle domande dell'Adnkronos, Matteo Mecacci, direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Osce.

"Come Odihr non ci è stato possibile dispiegare una missione di osservazione elettorale a seguito delle limitazioni imposte dalle autorità russe sul numero degli osservatori" (50 invece dei 500 richiesti, ndr), ricorda. Come giustificazione per tale limite "è stata indicata l’attuale situazione epidemiologica nel paese, senza tuttavia fornire alcuna spiegazione aggiuntiva sul motivo per il quale il Covid-19 richiederebbe un minor numero di osservatori, considerato che in questo momento stiamo continuando le nostre missioni elettorali a pieno ritmo".

"In passato ci sono stati altri casi, molto rari (sempre la Russia, alle elezioni presidenziali del 2008, ndr) in cui il paese ospitante ha cercato di porre limitazioni al numero di osservatori per la missione elettorale e per questo tale missione è stata annullata", sottolinea Mecacci. "Come ho detto però si tratta di casi molto rari, perché i paesi Osce ci invitano regolarmente e apprezzano molto il nostro lavoro nella stragrande maggioranza. Va anche ricordato che nei documenti istitutivi di questa organizzazione, i paesi dell'Osce si sono impegnati a invitare osservatori di altri paesi alle loro elezioni nazionali e questa è una pratica ben consolidata". Dell'Osce fanno parte 57 Paesi.

"L'Odihr - spiega inoltre Mecacci -è incaricato dagli Stati Osce di osservare i processi elettorali. Per farlo, usiamo una precisa e consolidata metodologia di osservazione elettorale che l'Odihr ha sviluppato attraverso 400 missioni di osservazione elettorale dal 1996 ad oggi. Proprio questa settimana abbiamo aperto la nostra 400ma missione in Uzbekistan. La stessa metodologia viene seguita in ogni Paese in cui osserviamo le elezioni", aggiunge.

Secondo questa pratica, prima di una qualunque missione di osservazione elettorale in uno stato Osce "l’Odihr effettua una cosiddetta Needs Assessment Mission (Nam), dialogando con un ampio gruppo di attori coinvolti nel processo elettorale per conoscere le loro preoccupazioni e identificare le aree che richiedono un'attenzione particolare", riassume Mecacci che fra l'altro, nel 2013, aveva guidato la missione per le elezioni in Georgia. Nel caso delle elezioni legislative in Russia, questo passo è stato effettuato lo scorso fine maggio: i funzionari di Odihr hanno incontrato "molti interlocutori, incluse le autorità russe. Tra questi vi erano rappresentanti dei ministeri degli esteri e della giustizia, membri di diversi partiti politici, del parlamento in aggiunta ad un'ampia gamma di rappresentanti dei media nazionali e rappresentanti della società civile".

"A fine giugno il nostro ufficio Odihr ha ricevuto un invito ufficiale dalle autorità Russe ad osservare le elezioni. A luglio, pochi giorni prima che l'Odihr iniziasse la missione di osservazione elettorale, il ministero degli Esteri ci ha inviato una lettera informandoci che avrebbero imposto un limite di 50 osservatori alla nostra missione" a causa dell'epidemia.

"Queste limitazioni ci avrebbero impedito di dispiegare la missione nel formato e con i numeri che ritenevamo necessari per condurre un'osservazione del processo elettorale credibile e indipendente", sottolinea Mecacci, ricordando che "le dimensioni e il formato delle missioni di osservazione elettorale dell'Odihr sono determinate sulla base della Nam, durante la quale si incontrano un’ampia varietà di interlocutori coinvolti nelle elezioni e l'Odihr ascolta le loro preoccupazioni e viene a conoscenza dei preparativi per le elezioni".

"La Nam prende in considerazione molti dati e informazioni nel determinare il numero di osservatori necessari per osservare in modo credibile le elezioni, tra cui la dimensione della popolazione, la struttura governativa e la divisione amministrativa del paese, il numero di distretti elettorali e seggi elettorali, la struttura dell'amministrazione elettorale nonché l'esperienza delle precedenti missioni elettorali. Per queste elezioni in Russia, la Nam ha stabilito che avremmo avuto bisogno di un team permanente di esperti che sarebbe stato affiancato anche da 80 osservatori di lungo termine e da 420 osservatori di breve termine, questi ultimi responsabili di seguire da vicino le procedure il giorno del voto".

"Non siamo nella posizione di commentare le elezioni o i relativi preparativi" del voto per le elezioni legislative in Russia. "​Come sempre quando non siamo presenti nel paese per condurre una missione di osservazione elettorale, non commentiamo il processo elettorale o il suo esito finale. Non ci sarà quindi alcun rapporto finale da parte dell’Odihr su queste elezioni in Russia", conclude Mecacci.

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