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Russia, scrutinio finito: sì a modifiche Costituzione

02 luglio 2020 | 10.10
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Il via libera permetterebbe al presidente Vladimir Putin di restare al potere fino al 2036. Ue: "Indagare su irregolarità"

Afp
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Con il 100% di schede scrutinate, il sì alle modifiche della Costituzione che permetterebbero al presidente russo Vladimir Putin di restare al potere fino al 2036 sono stati il 77,92%. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa Sputnik, citando la Commissione Elettorale Centrale (Cec). L'affluenza, secondo il presidente della Cec, Ella Pamfilova, è stata quasi del 65%.

UE: "INDAGARE SU IRREGOLARITA'" - Durante le votazioni per il referendum costituzionale in Russia si sarebbero verificate "irregolarità" anche "serie", sulle quali occorrerà indagare a fondo, perché si tratta di accuse "serie". E l'Ue si "rammarica" che non sia stata consentita un'adeguata campagna elettorale, che avrebbe permesso alla popolazione di informarsi a dovere. Lo dice il portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Peter Stano, durante il briefing on line con la stampa a Bruxelles.

"Ci sono vari aspetti di questo voto nella Federazione Russa su emendamenti alla Costituzione russa sul lavoro dell'esecutivo, del potere giudiziario e di quello legislativo, aree molto importanti - dice Stano - ci rammarichiamo che la campagna elettorale per il voto a favore o contro non sia stata consentita, negando agli elettori l'accesso ad una informazione equilibrata e ad una appropriata discussione su queste questioni".

"Ci sono notizie - prosegue Stano - di irregolarità durante il voto, tra cui voto forzato, voti doppi, violazioni della segretezza del voto e notizie di violenza da parte della polizia nei confronti dei giornalisti presenti per osservare. Ci aspettiamo che su queste accuse si indaghi a dovere, perché sono serie".

Inoltre, aggiunge, "uno degli emendamenti riguarda l'articolo 79 della Costituzione russa e prevede la primazia della Costituzione russa sui trattati internazionali: la commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, del quale la Russia fa parte, ha considerato questa aggiunta incompatibile con gli obblighi internazionali della Russia e ha chiesto che venga rimossa".

"Ci aspettiamo che la Russia rispetti i suoi obblighi internazionali. Il voto ha avuto luogo anche in Crimea e Ucraina Orientale: non riconosciamo il voto" in queste due aree, conclude Stano.

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