La Russia si prepara al peggio, mentre la Banca mondiale rivede al rialzo le previsioni per l'inflazione al 5,5-6 per cento e per la fuga di capitali, a 85 miliardi fino a 150, in quello che viene definito ''scenario choc', per l'anno in corso. In questo scenario, il prodotto interno lordo invertirebbe il segno, con una contrazione dell'1,8 per cento, mentre anche nel caso migliore, con rischi limitati legati all'evolversi della crisi della Crimea, le previsioni di crescita del 2,2 per cento sono ritoccate all'1,1.
Come ha riferito il vice premier responsabile per l'economia e il bilancio Igor Shuvalov questa mattina, l'economia del paese risentira' non solo dalle sanzioni vere e proprie introdotte da Stati Uniti e Unione europea, ma per misure ''non dichiarate'' che ''inviano segnali'' a investitori e agenzia di rating da cui si temono gli effetti piu' negativi. La Russia, che non vuole abbandonare i suoi mercati tradizionali, deve comunque cercare nuovi partner a cui vendere i propri prodotti, ha detto. (segue)