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Francia

Saint Denis, luogo simbolo della difficile banlieue parigina

18 novembre 2015 | 16.30
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Saint Denis, teatro del blitz antiterrorismo di questa mattina, è un luogo simbolo della difficile banlieue parigina. Comune di poco più di 100mila abitanti alla periferia nord di Parigi, ospita lo Stade de France che è stato preso di mira dagli attentati del 13 novembre. Assieme a Bobigny e Aubervilliers, Saint Denis è fra i principali agglomerati urbani del 93esimo dipartimento, quello della Senna-Saint Denis. Qui il tasso di criminalità è il più alto della Francia e ormai abitare "nel 93" è una sorta di marchio sociale.

A lanciare per primo l'allarme sul fuoco che covava nella banlieue fu nel 1995 il film "L'Odio" di Matthieu Kassovitz. Il 27 ottobre 2005, la morte di due adolescenti, rimasti fulminati dopo essersi nascosti in una cabina elettrica per sfuggire alla polizia, avvenuta a Clichy-sous-Bois nel dipartimento della Senna Saint Denis, provocò un'ondata di rivolte in tutta la banlieue parigina che poi si estenderà alle periferie di molte altre città, tanto che l'8 novembre fu proclamato lo stato d'emergenza in tutto il paese. Allora a gettare olio sul fuoco fu anche il commento di Nicolas Sarkozy, che era ministro degli Interni e promise di sconfiggere quella che chiamò "la racaille" (la feccia).

Saint Denis è collegata a Parigi dalla metropolitana. Ma sono due mondi lontani. Qui fra alti palazzoni degli Hlm (abitazioni ad affitto moderato) vivono gli immigrati di seconda o terza generazione che sono rimasti ai margini. Ed è nel 93esimo dipartimento che sono nati Cherif e Said Kouachy, i due fratelli protagonisti dell'attentato a Charlie Hebdo, così come il loro complice Ahmedi Koulibaly. Sempre da questa zona, e più precisamente da Drancy, viene Samy Amimour, uno dei kamikaze che si è fatto esplodere al Bataclan.

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