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Salini: "Per far ripartire economia servirebbe boost da 300 miliardi"

16 aprile 2021 | 18.53
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Salini:

"Se in media degli anni pre-covid spendevamo circa il 2,2% del Pil in termini di infrastrutture, per far ripartire l'economia servirebbe un boost, una spesa più ampia: per gli investimenti avremmo bisogno di 300 miliardi non di 50". Così Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, questa mattina nel suo intervento nell'ambito della cerimonia per il via al nuovo breakthrough, l'abbattimento dell'ultimo diaframma nella galleria di Serravalle sul tracciato dei lavori per il Terzo Valico.

"Vedo un grande dibattito politico sul Recovery Plan, con un programma che in sei anni prevede investimenti complessivi in infrastrutture di circa 50 miliardi di euro, che rappresentano lo 0,5% del pil - commenta Salini -. E’ quindi necessario che queste risorse siano integrative rispetto ad altre fonti di finanziamento. In periodo pre-Covid il Paese spendeva circa il 2% del pil in infrastrutture. Per far ripartire l’economia serve quindi un boost maggiore, una spesa più ampia. Stiamo parlando di almeno 300 miliardi, in linea con gli investimenti che gli altri paesi europei realizzano per infrastrutture. Mi auguro quindi di poter vedere partire presto progetti per nuove infrastrutture con una visione di lungo periodo anche per il nostro Paese. Noi siamo un’azienda sostenibile, abbiamo obiettivi importanti in termini ambientali, di diversity e sicurezza, ma la prima sostenibilità è il lavoro. Non esiste nazione sostenibile quando non si ha lavoro. E’ la creazione di nuova occupazione che ci deve animare tutti, come previsto dall’articolo 1 della nostra Costituzione".

"Ringrazio Giovannini per la sua presenza che ci onora in una giornata di gioia come questa - rileva Salini-. Viviamo in un momento duro quindi celebrare i risultati raggiunti è importante perché dimostriamo che anche in una situazione complessa si possono realizzare opere importanti per il Paese. Ne stiamo facendo tante e molte con il Gruppo Ferrovie dello Stato ed Anas, il più grande motore di economia per il settore delle costruzioni. Un segmento rappresentato qui da tante donne ed uomini, parte delle 5mila persone che con il loro sacrificio stanno portando avanti quest’opera. Il cantiere del Terzo Valico è speciale perché racconta le eccellenze ma anche i problemi del Paese, la lunghezza nei processi approvativi legati ad ogni grande progetto infrastrutturale".

Il segreto per riattivare il settore, sottolinea Salini, "è poter realizzare le opere, avere percorsi di approvazione semplici, in linea con la normativa europea. Ma è necessario crederci, e mettersi al servizio del Paese come noi stiamo facendo gia lavorando in 18 progetti nel Paese, insieme ad una filiera di 7 mila imprese che con noi credono in questa visione di crescita".

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