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Salini presenta offerta per Astaldi

14 febbraio 2019 | 10.21
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Salini Impregilo ha presentato un'offerta avente a oggetto una potenziale operazione di investimento in Astaldi. Lo rende noto la società, precisando che "l'offerta SI, ove recepita da Astaldi, sarà a supporto della propria proposta di 'continuità diretta' con cui Astaldi richiederà l’ammissione alla procedura di concordato preventivo".

La proposta concordataria Astaldi, presentata da Salini Impregilo, prevede "un aumento di capitale per cassa pari a 225 milioni di euro, per il 65% del capitale di Astaldi post aucap, destinato in parte al pagamento dei debiti privilegiati e prededucibili e in parte a servizio del piano di continuità, con attribuzione a Salini Impregilo di una quota di controllo in Astaldi post esdebitazione".

L'offerta prevede inoltre "un piano economico-finanziario per il ritorno in bonis con la continuità delle attività Epc; la segregazione degli asset non-core, tra cui, in particolare, il ramo concessioni con i progetti relativi al terzo ponte sul Bosforo, l’autostrada Gebze-Orhangazi-Izmir e l’Etlik integrated health campus in Turchia, l’aeroporto di Santiago e l’ospedale Felix Bulnes in Cile, il credito in Venezuela e l’immobile della sede centrale di Roma, in un separato compendio destinato a beneficio esclusivo dei creditori chirografi; la soddisfazione parziale dei creditori chirografari con l’attribuzione in loro favore di azioni (per beneficiare della continuità del ramo Epc) e strumenti finanziari partecipativi (per beneficiare del ricavato degli asset non core segregati a loro favore).

L'offerta è condizionata, tra l'altro, al conseguimento delle necessarie autorizzazioni di legge e al contributo di co-investitori di lungo periodo e alla disponibilità del sistema bancario a concedere ad Astaldi le linee di credito. La società spiega inoltre che l'offerta "vuole avere le caratteristiche di un’operazione di sistema volta anche a consolidare il settore delle grandi opere e delle costruzioni in modo da garantirne stabilità e sviluppo, continuità dei lavori di opere anche strategiche, rafforzamento delle capacità progettuali e industriali tali da proiettare la società così rafforzata in un futuro da protagonista in Italia e all’estero".

"Il supporto di Salini Impregilo al piano concordatario di Astaldi rappresenta un’opportunità per creare uno dei maggiori operatori globali con un portafoglio commesse Epc combinato di circa 33 miliardi di euro e oltre 45 mila dipendenti" sottolinea ancora Salini, aggiungendo che "la complementarietà delle geografie e dei comparti infrastrutturali delle due società contribuirebbe a un rafforzamento della presenza all’estero e al miglioramento del profilo rischio-rendimento del gruppo risultante dall’integrazione, con il conseguimento di sinergie commerciali e operative ascrivibili alla valorizzazione delle rispettive competenze tecniche e commerciali". Inoltre "il successo dell’operazione garantirebbe inoltre la continuità dei lavori di Astaldi e la preservazione della relativa catena del valore, contribuendo così alla indispensabile stabilizzazione del settore anche e soprattutto sul mercato nazionale delle grandi opere".

Se l'operazione di Salini per Astaldi dovesse ottenere via libera, la sua realizzazione potrebbe avvenire entro il primo semestre del 2020. "La proposta concordataria Astaldi è soggetta ad ammissione da parte del tribunale, a successiva approvazione da parte della maggioranza dei creditori" e "ad omologa dello stesso tribunale nel contesto della procedura concorsuale" spiega la società. In tali fasi "gli organi della procedura potrebbero chiedere ad Astaldi di apportare integrazioni alla proposta".

"Come è inevitabile in questo genere di operazioni - puntualizza Salini - non vi è dunque, ad oggi, alcuna certezza in merito alla circostanza che la proposta concordataria Astaldi sia da ultimo omologata, né che l'offerta trovi effettivamente esecuzione". E dunque "non è possibile fornire una previsione puntuale in merito alla tempistica di realizzazione della potenziale operazione", che potrebbe essere "attesa indicativamente entro il primo semestre del 2020".

Dopo l'annuncio della proposta di salvataggio, Salini Impregilo è partita con l'acceleratore schiacciato in Borsa: nei primi minuti di contrattazioni il titolo è volato a quota +6,60%.

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