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Salute: 42,5% lavoratrici vittime infortunio soffre di ansia e incubi

17 febbraio 2014 | 16.01
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Roma, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Aver subito un infortunio sul posto di lavoro rende le lavoratrici più vulnerabili psicologicamente. I disturbi d'ansia o gli incubi legati al trauma, infatti, non abbandonano facilmente le donne. Con conseguenze su numerosi aspetti della vita sociale, tanto da dover ricorrere all'aiuto di uno specialista. E' quanto emerge dall'indagine presentata oggi a Roma dall'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) 'Tesori da scoprire: la condizione della donna infortunata nella società. Un'indagine sulle donne vittime del lavoro'. Sono state intervistate 60 mila iscritte all'Anmil. Il 42,5% del campione di donne vittime di infortuni sul lavoro soffre ancora d'ansia, angoscia o incubi conseguenti all'infortunio. Il 16,5% reputa importante un sostegno psicologico. Ad essere più colpite sono le donne sotto i 50 anni (59%).

La sfera lavorativa continua a rappresentare anche dopo l'infortunio un ambito essenziale per l'integrazione e la conservazione dello status sociale. "Rispetto al livello di accettazione e integrazione delle donne disabili sul lavoro - riporta la ricerca - i dati mostrano che il 31,5% delle donne che ha mantenuto lo stesso posto di lavoro ha cambiato ruolo o attività, e il dato aumenta per le donne residenti al Centro Italia (circa il 45%). Purtroppo - aggiungono gli esperti - il 23,5% afferma di aver perso il lavoro dopo l'infortunio perché spinta a licenziarsi".

Delle lavoratrici intervistate, solo il 25,5% imputa la causa di quanto accaduto "ad un fattore esterno - emerge ancora dalla ricerca, condotta con il patrocinio del Senato e il supporto tecnico delle società di indagini statistiche Datamining - Questo dato rimarca l'assoluta necessità di continuare a rafforzare l'attività di formazione e informazione sul tema della sicurezza del lavoro". (segue)

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