(Adnkronos Salute) - Un discorso valido per gli sportivi, e a maggior ragione per gli emofilici. Il braccialetto sarà proposto ad alcuni Centri emofilia pilota, che lo renderanno disponibile ai propri assistiti. Sarà inizialmente utilizzato da pazienti giovani perché più pratici nell’interagire con le nuove tecnologie.
Il braccialetto, però, è solo la parte visibile del sistema: il software che lo supporta è altrettanto importante, poiché consente l’inserimento di dati clinici sia da parte dei professionisti del settore sanitario sia da parte dei pazienti, garantendo la gestione dei dati secondo più livelli di privacy.
Una volta inseriti nel sistema Sa.Me.Da., i dati sono a disposizione per essere trasferiti nella memoria da 8GiB del braccialetto che, da quel momento, è consultabile sia attraverso l'impiego di uno smartphone, sia da ogni pc dotato di connessione Usb. I Centri emofilia disponibili individueranno una serie di pazienti sul quale testare il progetto, che vede i clinici parte attiva e determinante per la correttezza e la qualità dei dati che saranno inseriti nel sistema e, di conseguenza, nel braccialetto. Per maggiori informazioni, www.fedemo.it.