(Adnkronos Salute) - "Per questa ragione abbiamo programmato delle azioni di monitoraggio: nei terreni dove vengono coltivati alimenti di origine vegetale per l’uomo e per gli animali; nelle acque utilizzate per abbeverare gli animali e per l’irrigazione dei campi; sulle produzioni di latte, uova e miele e sul pesce pescato nelle zone dove eventuali affluenti sotterranei alimentano i laghi presenti nella provincia. Inoltre - conclude Micarelli - effettueremo dei controlli sulle carni prodotte nel viterbese e sulle stesse matrici nei territori dove il valore di arsenico è nei limiti di legge".
"Il progetto, coordinato da Regione Lazio, Direzione salute e integrazione socio sanitaria, area sanità veterinaria – illustra il consigliere regionale Riccardo Valentini – prevede la partecipazione di numerose professionalità e di diversi enti, ognuno con un ruolo specifico. La catena dei controlli inizierà con i tecnici del Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale e del Servizio igiene e nutrizione (Sian) della Ausl di Viterbo, che effettueranno i prelevamenti a campione e la georeferenziazione delle zone individuate nel territorio. In seguito – prosegue Valentini – gli Istituti zooprofilattici sperimentali di Lazio e Toscana si occuperanno dell’espletamento delle analisi di laboratorio sugli alimenti di origine animale e su quelli destinati all’alimentazione animale; mentre il Dipartimento per l’innovazione dei sistemi biologici agroalimentari e forestali dell’università della Tuscia avrà il compito di analizzare gli alimenti di origine vegetale e i terreni. Infine, al Dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto superiore di sanità è stato affidato il supporto tecnico scientifico ed eventualmente analitico del progetto".