San Francisco, 16 giu. (Adnkronos Salute) - Se alla vicina di scrivania bastano due ore a settimana in palestra per sfoggiare un fisico scolpito e a noi ne occorrono almeno sei, la colpa è dei geni e della biologia cellulare. A stabilirlo sono alcuni lavori presentati all'Ada (American Diabetes Association) 2014, in corso a San Francisco. Gli esperti, in generale, raccomandano 75-150 minuti di esercizio aerobico a settimana, abbinati a un lavoro muscolare, per restare in forma. Ma ora i ricercatori spiegano perché l'allenamento non ha su tutti gli stessi effetti. E la 'colpa' sta proprio nella genetica. Tanto che, secondo Claude Bouchard del Pennington Biomedical Research Center, i regimi di attività fisica per alcune persone possono rivelarsi addirittura controproducenti.
Alcune persone, spiega Bouchard, sono 'adverse responders': in seguito all'attività fisica regolare, subiscono infatti delle alterazioni che peggiorano il loro profilo di rischio per una serie di patologie. Due anni fa lo studioso analizzò una serie di parametri (pressione sistolica, colesterolo Hdl a digiuno, trigliceridi e insulina) collegati all'attività fisica. Ebbene, circa il 7% dei soggetti sperimentò risposte avverse legate all'esercizio in due o più parametri. "Ma la maggioranza ne beneficiò", sottolinea comunque l'esperto. Dunque non è il caos di 'appendere al chiodo' le scarpe da ginnastica. (segue)