(Adnkronos Salute) - Lo studio si è svolto attraverso un questionario elaborato da Giuseppina Majani, responsabile del Servizio di Psicologia dell'Istituo scientifico di Montescano dell'Irccs Fondazione Maugeri di Pavia, che spiega: "Il distress rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del burnout, una sindrome che può colpire chi svolge una professione d'aiuto. Il burnout, caratterizzato da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale, ha un importante impatto negativo sul rendimento lavorativo, provoca errori e assenteismo, oltre che una serie di sintomi fisici e psicologici che incidono in misura rilevante sul benessere dell'operatore".
"Rilevare risposte di stress in ambito lavorativo - conclude l'esperta - può quindi rappresentare una prima efficace misura preventiva dello sviluppo di burnout. Ma altrettanto importante è anche indagare fattori indicati dalla letteratura come protettivi, come il significato morale e umano attribuito al proprio lavoro, la soddisfazione lavorativa, la percezione di competenza personale e la condivisione con i colleghi".