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Salute: mamme al mare 'sentinelle' scoliosi, bimbe 4 volte piu' colpite

16 maggio 2014 | 15.22
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Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Estate, tempo di mare e stagione ideale per scoprire se un bambino soffre di scoliosi. "Mamme, osservate la schiena dei vostri bimbi mentre giocano sulla spiaggia. E' il momento giusto per mettere in luce il problema e la massima allerta va rivolta alle bambine, colpite 4 volte più dei maschietti". Gli esperti riuniti all'Atahotel Executive di Milano per il 37esimo Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia vertebrale e del Gruppo italiano scoliosi, che si chiude domani, invitano le madri a guardare con gli occhi del medico i figli alle prese con secchiello e paletta: "E' sufficiente che il bambino si pieghi in avanti, con le braccia penzoloni - spiegano - In caso di disturbo, la colonna vertebrale ha perso la sua fisiologica curvatura" e si potrà osservare una 'deviazione'.

Una volta individuato il problema, le tecniche di correzione oggi non mancano e non sempre è necessario 'ingabbiare' il bambino in busti che tolgono il fiato. "Molti genitori si preoccupano perché si ricordano la vita sacrificata alla quale veniva costretto un tempo chi soffriva di scoliosi. Ma oggi non è più così", tranquillizza Bernardo Misaggi, presidente del meeting, direttore Struttura complessa di chirurgia vertebrale e scoliosi Irccs Gaetano Pini di Milano, centro di riferimento regionale. A patto di rivolgersi a un centro specializzato, la terapia sarà personalizzata e diversa caso per caso: "Se la scoliosi è lieve può bastare un programma di ginnastica mirata", anche se "molte volte nel caso delle bambine si decide per il corsetto anche quando la scoliosi è di primo grado. Questo se ha già avuto le prime mestruazioni - precisa Misaggi - perché il suo apparato scheletrico è in un momento delicato dello sviluppo".

Il corsetto ortopedico diventa invece una scelta obbligata per tutti quando il grado di deviazione è maggiore. "Preferiamo quasi sempre in prima battuta quello in materiale plastico - prosegue Misaggi - Se poi non si ottengono risultati, oppure quando la scoliosi è avanzata, ci vuole il corsetto gessato". Un trattamento ad hoc permetterà di riservare la chirurgia soltanto ai casi più gravi. "Abbiamo a disposizione tecniche consolidate che garantiscono ottimi risultati, e altre nuovissime altrettanto valide", assicura Misaggi. Di chirurgia parlerà al congresso milanese anche Lawrence Lenke della Washington University Orthopedics americana, considerato fra le massime autorità scientifiche mondiali nel trattamento delle deformità.

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