(Adnkronos Salute) - L'esercizio fisico prolungato riduce la frequenza cardiaca (bradicardia), adattamento normalmente benefico in quanto associato a una maggiore efficienza contrattile. Mentre un cuore normale batte a 60 battiti al minuto, il cuore di atleti che praticano intensamente esercizi aerobici (di resistenza) può scendere fino a 30 battiti/minuto, e anche a valori più bassi durante il sonno. E la probabilità di aver bisogno di un impianto di pacemaker aumenta negli atleti anziani.
Lo studio sui roditori ha dimostrato che la bradicardia è causata da una ridotta espressione dei canali ionici 'funny' sulla membrana delle cellule pacemaker del cuore (dove nasce il battito). Gli scienziati hanno osservato che l'allenamento induce un vero e proprio 'rimodellamento' del cuore. Queste modifiche sull'espressione della proteina canale sono tali da giustificare la bradicardia del 'cuore d'atleta'. Lo studio, concludono i ricercatori, fornisce la base molecolare per capire come mai gli atleti anziani sono più propensi a sviluppare disturbi del ritmo cardiaco. E se i risultati dimostrati nei roditori fossero confermati nell'uomo, "avrebbero implicazioni importanti per la salute cardiovascolare degli atleti".