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Alimenti: Slow Food, con accordo commerciale Ue-Usa danni cibo e ambiente

10 marzo 2014 | 13.11
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Roma, 10 mar (Adnkronos Salute) - In gioco ci sono le regole sulla sicurezza alimentare, quelle che riguardano i prodotti geneticamente modificati, le normative sull'utilizzo di sostanze chimiche tossiche e di combustibili inquinanti. Sono le premesse del quarto round del partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) al via oggi a Bruxelles, fino al 14 marzo. Questo accordo è in discussione tra Ue e Usa dal luglio 2013. Il 26 di questo mese si terrà il vertice Ue-Usa, mentre entro la fine dell'anno i negoziatori sperano di arrivare a un testo TTIP definitivo. Se arriverà a una conclusione, sarà il più grande trattato di libero mercato nella storia. Lo ricorda l'organizzazione Slow Food che non nasconde le sue preoccupazioni.

Per informare e denunciare i rischi contenuti nel TTIP, dovuti a un possibile abbassamento degli standard al minimo comun denominatore - comunica ancora Slow Food - l'organizzazione Friends of the Earth ha organizzato l'evento pubblico 'Capiamo il trattato: quali saranno le conseguenze dell’accordo Ue-Usa su cibo e ambiente?', che si terrà giovedì 13 marzo dalle 13.30 alle 18, presso il Press Club Brussels. Tra gli interventi saranno presenti rappresentanti di Us Family Farm Coalition, di European Consumer Organisation e della Commissione europea, oltre che di Slow Food. Per il momento le negoziazioni avvengono a porte chiuse.

"Siamo molto preoccupati - dice Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa - per questa corsa verso la deregolamentazione, per la perdita di controllo e trasparenza nel nostro sistema alimentare. Attualmente tante comunità in America stanno cercando di riacquistare il controllo sul proprio cibo, portando avanti battaglie per l'etichettatura, per avere maggiori informazioni sulla provenienza e i modi di produzione degli alimenti. Negli Usa c'è sempre più attenzione per questi temi, e c'è un vasto settore dell'opinione pubblica che vuole rafforzare le comunità rurali locali, adottare politiche a tutela della salute di bambini e adulti, prendere decisioni consapevoli in materia di cibo. Il trattato pregiudicherà gli sforzi in atto". Per Ursula Hudson, presidente di Slow Food Germania e referente dell'associazione per le politiche europee, "il TTIP, così com'è formulato, non è accettabile. Al posto del TTIP avremmo bisogno di cose diverse: vogliamo democrazia, trasparenza e protezione legale per le persone, anziché elementi normativi a favore di grandi aziende private in caso di controversie legali. Vogliamo, inoltre, che le politiche europee a favore dell'ambiente siano in futuro salvaguardate e sviluppate, che gli standard qualitativi che siamo riusciti a ottenere finora siano mantenuti e non subordinati alle logiche del libero mercato".

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