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Alimenti: italiani e sprechi a tavola, 8 su 10 non gettano cibo

05 agosto 2014 | 12.56
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Alimenti: italiani e sprechi a tavola, 8 su 10 non gettano cibo

(Adnkronos Salute) - Italiani amici degli avanzi e nemici dello spreco. O almeno così sembra, stando ai risultati di un sondaggio che vede ben 8 connazionali su 10 lontani dalla pattumiera al termine di pranzi e cene. A fotografare l'atteggiamento del Bel Paese nei confronti del cibo è il Movimento difesa del cittadino (Mdc) che - in occasione della prima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, voluta dal Ministero dell’Ambiente il 5 febbraio scorso - aveva lanciato un sondaggio sui temi dello spreco. E le conclusioni, pubblicate oggi, sembrano essere piuttosto incoraggianti.

Si spreca cibo poco o raramente e sono verdura (33,5%), avanzi cotti (25,1%), frutta (15,6%) e pane (15,1%) gli alimenti che più spesso finiscono la loro vita nel cestino della spazzatura, seguiti da formaggi, latte, carni e pesce. Ma gli avanzi vengono spesso trasformati in nuove ricette o congelati (63,1%) oppure destinati all’alimentazione animale (17,3%). Rimane però un 19,6% del campione che ammette di gettare nel cassonetto gli avanzi di pranzi o cene, troppo abbondanti o non graditi.

Ma i cittadini potrebbero fare di meglio: sebbene sempre con la lista della cose da comprare in mano (il 34,1% dichiara di portarla con sé regolarmente, mentre se ne ricorda 'spesso' il 40,8%), vanno a fare la spesa con poca regolarità. Circa la metà del campione (46,9%), infatti, va al supermercato una volta a settimana, correndo così il rischio di non poter pianificare quanto consumerà durante la settimana, accumulando prodotti freschi che se non consumati per tempo si trasformeranno in rifiuti.

Eppure, per evitare inutili sprechi - ricorda Mdc - basterebbe controllare regolarmente la data di scadenza e 'scaglionare' i cibi da consumare nell'arco della settimana in base ad essa. Un piccolo accorgimento che, tuttavia, solo il 30% del campione mette in atto: oltre il 46% infatti lo fa solo quando ha necessità di consumare il prodotto, mentre un 6% addirittura non si pone minimamente il problema, dichiarando di non controllare mai questa importante informazione presente in etichetta.

I dati, pur premiando l'avversione degli italiani nei confronti dello spreco, confermano comunque la necessità di lavorare molto sul fronte dell’educazione e responsabilizzazione del consumatore. E proprio per affrontare questo impegno, il Movimento difesa del cittadino è entrato a far parte del team di 'Fusions', progetto europeo che punta a un uso più efficiente delle risorse per una riduzione dello spreco alimentare. Partito nel luglio 2012, ha una durata di 4 anni (fino a luglio 2016) ed è finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del settimo Programma quadro.

Fusions conta 21 partner provenienti da 13 Paesi, riunendo università, istituti di informazione, associazioni di consumatori e aziende.

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