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Salute: anoressia o bulimia, 6% giovani italiane 12-25 anni colpite

07 agosto 2014 | 16.51
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Salute: anoressia o bulimia, 6% giovani italiane 12-25 anni colpite

(Adnkronos Salute) - Proposta di legge bipartisan per introdurre il reato di istigazione all'anoressia, quella forma di 'promozione' della malattia che avviene soprattutto attraverso siti internet noti come 'pro-ana', in voga anche fra i giovani italiani. A presentarla come prima firmataria la deputata Pd Michela Marzano. Ma ci aveva già provato, nel 2008, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che con altri due deputati del Pdl (Contento e Costa), aveva messo a punto una proposta di legge mirata a oscurare i circa 300.000 siti pro-anoressia e bulimia e, appunto, a prevedere un'estensione del reato di istigazione al suicidio.

Il nuovo testo - la cui idea di base, secondo quanto apprende l'Adnkronos Salute, trova dunque l'appoggio del ministro, molto attenta a queste tematiche - mira a far sì che dopo l'articolo 580 del codice penale sia inserito il 580-bis 'Istigazione a pratiche alimentari idonee a provocare l'anoressia, la bulimia o altri disturbi del comportamento alimentare'. "Chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, istiga esplicitamente a pratiche di restrizione alimentare prolungata, idonee a provocare l'anoressia, la bulimia o altri disturbi del comportamento alimentare, o ne agevola l'esecuzione - recita il testo - è punito con la reclusione fino a un anno e con una sanzione pecuniaria da euro 10.000 a euro 50.000". Se il reato è commesso "nei confronti di una persona minore di 14 anni o di una persona priva della capacità di intendere e di volere, si applica la pena della reclusione fino a due anni e di una sanzione pecuniaria da euro 20.000 a euro 100.000".

Nel testo si ricorda che alcuni siti "promuovono la 'magrezza a ogni costo' e celebrano il raggiungimento dei 35 chili di peso come ideale e conquista; altri hanno lo scopo di 'aiutare gli altri a raggiungere i propri obiettivi, ossia la perfezione' indicando come eliminare il senso di fame utilizzando farmaci, come sopportare la mancanza di cibo, come procurarsi il vomito dopo aver mangiato, come continuare a perdere peso; altri ancora diffondono immagini o messaggi motivazionali (thinispiration), che possono assumere la forma di fotografie di modelle o personaggi famosi particolarmente magri, specificando che 'il magro non passa mai di moda'".

Secondo la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) anoressia, bulimia e altri problemi legati al cibo sono un fenomeno in aumento in Italia, dove c'è una sempre maggiore attenzione nei confronti dell'immagine. Le stime dicono che, tra le giovani donne, l'incidenza di queste malattie sia dello 0,5% per l'anoressia, tra l'1% e il 2% per la bulimia e del 3-4% circa per i disturbi 'Ednos', tutti quelli che sfuggono ai criteri diagnostici classici che permetterebbero di definirli. In sostanza si può affermare che circa il 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni, soffre di un rapporto alterato e patologico con l'alimentazione e il corpo. Una percentuale che, secondo la Sisdca, può salire al 10% considerando anche i disturbi parziali, cioè quelle situazioni non ancora patologiche, ma che possono rappresentare un campanello d'allarme.

Secondo l'American Psychiatric Association, solo una bassa percentuale di anoressici guarisce completamente, ma nella maggior parte dei casi si ottengono comunque buoni risultati. Frequentemente rimangono nei pazienti sintomi ossessivo-compulsivi, fobie e abuso di sostanze. I due terzi degli anoressici continuano infatti ad avere problemi di relazione con il cibo e il peso corporeo e il 40% circa manifesta sintomi di bulimia. Tuttavia, il rapporto e le Linee guida pubblicate nel 2000 dalla Apa indicano che più del 44% dei pazienti trattati ha ottenuto buoni risultati, con il recupero del 15% del peso corporeo mancante e con la regolarizzazione del ciclo mestruale. In generale, il trattamento è tanto più effettivo quanto più è giovane il paziente che lo inizia.

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