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Altro che relax, con massaggi 'low cost' in spiaggia rischio dolori e infezioni

14 agosto 2015 | 15.28
LETTURA: 4 minuti

(Infophoto)
(Infophoto)

Non cedere alla tentazione di un massaggio sotto l'ombrellone: infezioni e dolori possono essere le conseguenze poco piacevoli della manipolazione, eseguita da massaggiatori improvvisati. Massaggiatori, per lo più orientali, che continuano a essere molto presenti sulle spiagge della Penisola, e non solo. A mettere in guardia è Mauro Tavarnelli, presidente dell'Associazione italiana fisioterapisti (Aifi), evidenziando la mancanza di controlli per tutelare i bagnanti da massaggiatori abusivi.

"L'ordinanza di divieto non è stata più prorogata negli ultimi anni, e ben poco si fa per vigilare sul fenomeno - sottolinea all'AdnKronos Salute -. E' invece necessario che gli organismi competenti, il ministero della Salute o i Comuni, attuino meccanismi di verifica e controllo, a salvaguardia della salute dei cittadini. Sono loro a correre rischi reali". Per l'esperto, infatti, "non è vero, come si crede, che 'tanto non fa male'. I massaggi eseguiti da personale non qualificato possono causare dolori e infiammazioni, oppure peggiorare patologie preesistenti o 'nascoste'. Verificare lo stato generale di salute e la presenza di eventuali disturbi, che possono essere controindicati alla manipolazione, è la prima cosa che fa un fisioterapista fa - precisa - per decidere l'intervento più corretto".

Non solo. I massaggi 'low cost' in spiaggia "vengono effettuati senza alcun rispetto delle norme igieniche: un professionista non lo farebbe mai", evidenzia Tavarnelli. Si rischiano funghi, infezioni, allergie della pelle. Non si conosce la provenienza e il contenuto di oli, creme e gel utilizzati per massaggiare: queste sostanze possono causare reazioni allergiche e dermatiti scatenate dai raggi solari. Non è sufficiente l'uso di gel igienizzanti da parte del massaggiatore: finisce per mischiarsi a creme, sudore, impurità, favorendo di cliente in cliente la trasmissione degli stessi funghi che si possono prendere camminando scalzi.

Meglio, dunque, "rivolgersi a massaggiatori abilitati, centri estetici o Spa che rispettano le norme igieniche - raccomanda Tavarnelli - per massaggi rilassanti, mentre per quelli professionali, in presenza di dolori osteo-articolari e muscolari, bisogna rivolgersi a un fisioterapista in possesso di titolo di laurea italiano, di un titolo equipollente o equivalente, oppure di un titolo estero riconosciuto con decreto dal ministero della Salute".

Anche in questo caso, occhio agli abusivi: se i fisioterapisti laureati e qualificati sono 50mila, si stima che i sedicenti professionisti siano almeno il doppio, circa 100 mila. "Ma è difficile quantificarli - afferma - e il dato è sottostimato. Per i cittadini non è facile verificare i titoli professionali. Per questo chiediamo l'adozione di misure, come l'istituzione dell'Ordine professionale, che potrebbero portare a una maggiore tutela della nostra professione e, soprattutto, della salute dei cittadini. E come Aifi promuoviamo ogni anno la campagna di sensibilizzazione contro l'abusivismo 'Giù le mani', in occasione dell'8 settembre, che è la giornata mondiale della fisioterapia. Giunta quest'anno alla quinta edizione, si concluderà il 12 settembre con il 'Fisio-Day', l’apertura degli studi fisioterapici per consulti gratuiti". Tutte le info sono già sul sito www.aifi.net e saranno disponibili al numero verde gratuito 800.03.60.77 dall’8 all’11 settembre.

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