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Chirurgia: nuova tecnica batte scompenso cardiaco, -45% ricoveri

08 aprile 2016 | 16.22
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Chirurgia: nuova tecnica batte scompenso cardiaco, -45% ricoveri

E' in grado di ridurre del 45% il numero di ospedalizzazioni per lo scompenso cardiaco. E' la nuova tecnica, che si avvale del device MitraClip per la riparazione chirurgica della valvola mitrale, utilizzata al Maria Pia Hospital di Torino su due pazienti di 66 e 83 anni affetti da insufficienza mitralica severa in scompenso cardiaco. I primi interventi in ospedali privati del Piemonte e di tutto il Nord-Ovest. I dati pubblicati, provenienti sia dai registri ufficiali che da trial clinici, dimostrano come, grazie all’impiego del device, il numero delle ospedalizzazioni si sia abbassato del 45% e come l’elevato successo della procedura mininvasiva (oltre il 90%) comporti benefici in termini di ospedalizzazione (meno giorni di degenza) e di costi sociali.

Ad oggi nel mondo si contano più di 25 mila riparazioni mitraliche con MitraClip, e una doppia procedura di riparazione della valvola mitralica con tecnica percutanea mediante MitraClip è stata eseguita, martedì dall’équipe di Maria Pia Hospital, struttura di GVM Care & Research guidata da Elvis Brscic, responsabile del Servizio di emodinamica, e che ha visto quale co-operatore dell’intervento Fausto Castriota, coordinatore dei Laboratori di Emodinamica del Gruppo.

"La riparazione mitralica con tecnica percutanea e utilizzo di MitraClip - spiega Brscic - rappresenta un'opzione terapeutica consolidata per l’interventistica mininvasiva. Costituisce una valida alternativa, nel trattamento dell’insufficienza mitralica, associata a scompenso cardiaco, in quei pazienti non candidabili alla chirurgia classica a causa di patologie concomitanti, età avanzata, rischio operatorio elevato".

"Per impiantare il MitraClip - continua Brscic - è sufficiente inserire un catetere nella vena femorale e da qui raggiungere la valvola malata: nel corso di tutta la procedura il cuore continua a battere e pertanto non si fa ricorso alla circolazione extracorporea (Cec). La tecnica ha un impatto meno traumatico sui malati e può essere affrontata anche da soggetti con quadro clinico piuttosto complicato (in quasi il 50% dei casi si tratta di persone con più di 75 anni)".

"Nell'area geografica del Piemonte e della Valle D’Aosta - commenta Carlo Di Giambattista, amministratore delegato di Maria Pia Hospital - hanno avviato il programma d’impianti con MitraClip solo due strutture ospedaliere pubbliche. La nostra volontà è quella di mantenere un alto livello di professionalità ed innovazione al servizio del territorio, considerando il ruolo di 'hub' cardiochirurgico per Torino Nord che la Regione Piemonte ci ha assegnato con l’attuale Piano sanitario".

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