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Scienza

Genio e follia? Non è un semplice luogo comune: uno studio conferma il legame

27 aprile 2016 | 18.56
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Una scena di 'A Beautiful Mind', film sul matematico John Nash (Youtube /Paramount)
Una scena di 'A Beautiful Mind', film sul matematico John Nash (Youtube /Paramount)

L'associazione tra genio e follia non è un semplice luogo comune, ma un legame che torna anche alla scienza. Uno studio condotto dagli psicologi della De La Salle University filippina, pubblicato su 'Personality and Individual Differences', riconosce infatti elementi in comune fra artisti, attori, musicisti e persone con caratteristiche definibili come "tratti psicotici".

Fra gli ingredienti fondamentali della performance artistica - secondo i risultati del team diretto da Adrianne John Galang che ha coordinato 3 indagini in materia descritti dall''Huffington Post' - ci sarebbero disinibizione, audacia, spregiudicatezza e narcisismo, la propensione a prendersi dei rischi e addirittura una certa tendenza alla disonestà intesa più che altro come capacità di 'sdoppiarsi' con flessibilità e adattamento. Nella lista non rientrano invece comportamenti antisociali a volte riconducibili al tratto psicopatico, per esempio la crudeltà.

I dati raccolti da Galang non indicano che gli artisti rischiano di sviluppare problemi psicotici nel tempo, ma aiutano a comprendere le caratteristiche chiave della creatività e dell'espressione artistica di frontiera. La speranza dei ricercatori è di poter aiutare le persone che mostrano elementi comuni al 'genio' e alla 'follia' a canalizzare le proprie energie verso l'arte, salvandosi dalla malattia.

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