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Bimbi più magri al Nord anche se mangiano più merendine. Gli esperti: "E' un paradosso"

04 maggio 2016 | 17.39
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Un mondo alla rovescia. Il virtuoso Nord che in Italia vanta le percentuali più basse di bimbi oversize ha il record tricolore dei consumi di merendine. Al Sud dove sovrappeso e obesità infantile registrano il picco massimo, i consumi di snack scendono. E' il dato - subito ribattezzato 'paradosso delle merendine' - emerso da un'analisi presentata da Aidepi (Associazione industrie del dolce e della pasta italiane) sul sito 'merendineitaliane.it' e condotta incrociando i dati Iri sui consumi di prodotti da forno con quelli dell'indagine ministeriale 'Okkio alla salute' sul livello di sovrappeso e obesità infantile.

Non è solo colpa delle merendine se il girovita dei baby-italiani si allarga - è dunque la tesi di Aidepi - se, come emerge dall'analisi, proprio nel Nord Italia si toccano i consumi più alti di merendine, 2,2 kg pro capite annui, e i più bassi livelli di sovrappeso e obesità (24,7%) nei bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. La Lombardia è l'emblema di questo trend: obesità/sovrappeso ai minimi (circa il 24%), consumo di prodotti da forno ai massimi con 2,56 kg pro capite. Mentre al Sud avviene l'inverso: la somma di obesità e sovrappeso infantili arrivano al 37,8% e i consumi di merendine scendono a 1,6 kg pro capite annui. Portabandiera in questo caso è la Campania: con i livelli di sovrappeso e obesità più alti in assoluto registrati in Italia (47,8% del campione) e i consumi più bassi in assoluto (1,34 Kg pro capite annui) di merendine.

Il Centro sta nel mezzo in tutti i sensi, visto che si trovano livelli medi di entrambi gli indicatori (30,6% sovrappeso/obesità e merendine consumate per 2,1 kg pro capite l'anno). Il discorso da affrontare è allora più ampio, sottolineano gli esperti, e attività fisica ed educazione alimentare risultano variabili chiave.

In altre parole, l'ago della bilancia sale dove diminuisce la propensione a fare sport, a mangiare ogni giorno frutta e verdura e a consumare una merenda di metà mattina adeguata. Secondo l'indagine Okkio alla salute 2014 nelle regioni settentrionali il 54% dei bambini consuma una merenda adeguata, al Sud solo 3 bambini su 10. Lo stesso per lo sport: degli oltre 2,2 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni che praticano uno sport o fanno attività fisica (Istat), la maggiore concentrazione si trova nelle regioni con bambini più magri e in salute (al Nord il 54,4% fa sport almeno 3 volte a settimana, contro il 41,7% del Sud). Ancora: al Nord - sempre secondo i dati Istat - fa movimento o sport il 70% del campione, mentre nel Sud e nelle Isole si crolla al 45%.

Il consumo giornaliero di frutta e verdura riguarda circa l'80% dei bimbi 'nordici', con una punta d'eccellenza in Trentino dove si arriva all'86%. A Sud del Paese le percentuali scendono, con il picco negativo in Calabria (63,5%). L'analisi, conclude Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport, "conferma quello che molti nutrizionisti sostengono da anni. Non esistono cibi buoni e cattivi, tutto dipende dalle quantità e soprattutto dagli stili di vita. Il peso dei bambini dipende da molti fattori, culturali e sociali. E il sovrappeso e l'obesità sono il risultato di un'alimentazione squilibrata nel suo complesso e di una tendenza a 'consumare'" calorie "grazie al movimento e all'attività fisica, che va sempre più diminuendo".

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