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Lo studio

"Come ubriachi dopo qualche notte in bianco", un'app svela i segreti del sonno

07 maggio 2016 | 17.43
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(Fotogramma)
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Scienziati nel letto di uomini e donne di tutto il mondo, a caccia dei segreti di Morfeo. Uno studio pionieristico a livello globale ha sfruttato modelli matematici, un'app sullo smartphone e l'analisi dei big data per mettere in luce il ruolo di società e biologia nel definire le nostre abitudini di sonno. Risultato? In generale e un po' a sorpresa le donne dormono più degli uomini, concedendosi in media mezz'ora di riposo in più a notte. Mentre a stare meno a letto sono gli uomini di mezza età.

Lo studio, condotto da matematici dell'University of Michigan, ha usato un'applicazione gratuita che riduce il jetlag per raccogliere i dati sul sonno di migliaia di persone in 100 nazioni. I ricercatori hanno esaminato come età, sesso, quantità di luce e vita in campagna influenzano la quantità di sonno e il risveglio delle persone. Così il team ha scoperto che le pressioni culturali possono spingere a ignorare i ritmi circadiani naturali. Mentre le responsabilità come il lavoro, i bambini e la scuola svolgono un ruolo chiave, ma non unico, sulle modalità e sui tempi del risveglio.

"Sembra che la nostra società regoli il momento di andare a dormire mentre un orologio interno quello della sveglia; inoltre andare a dormire tardi è legato spesso a una perdita di sonno", sintetizza Daniel Forger, dell'UM Medical School. "Allo stesso tempo, abbiamo trovato un forte 'effetto sveglia' degli orologi biologici interni delle persone". Insomma, in barba a chi non apre gli occhi se non sente sirene, musica o campanelli, uomini e donne escono dal letto "non solo grazie al suono delle sveglie". Questi risultati, dice lo studioso, "ci aiutano a quantificare il braccio di ferro tra tempo solare e tempo sociale".

Forger e la collega Olivia Walch diversi anni fa hanno pubblicato un'app chiamata Entrain che aiuta i viaggiatori ad abituarsi ai nuovi fusi orari, consigliando strategie personalizzate di luce e buio. Per utilizzare l'applicazione, è necessario inserire dettagli sull'abitudine di sonno e sullo stile di vita, e c'è la possibilità di fornire queste informazioni in forma anonima all'ateneo. L'analisi dei dati ha permesso al team di scoprire che, ad esempio, gli olandesi dormono un'ora più degli abitanti di Singapore o dei giapponesi. La media nazionale di sonno varia infatti da un minimo di circa 7 ore e 24 minuti per questi ultimi a un massimo di 8 ore e 12 minuti nei Paesi Bassi. Non tanto, ma i ricercatori dicono che mezz'ora di sonno fa una grande differenza in termini di funzioni cognitive e salute a lungo termine.

Le donne, inoltre, in genere riposano di più: vanno a letto un po' prima e si alzano più tardi dei coetanei maschi. In particolare tra 30 e 60 anni. Le persone che trascorrono del tempo all'aperto ogni giorno tendono ad andare a letto prima e a dormire di più rispetto a quelle che stanno per lo più al chiuso. Inoltre con l'età le abitudini di sonno sembrano convergere. "Bastano pochi giorni di riposo scarso per essere come ubriachi", ammoniscono i ricercatori. E bastano 6 ore di sonno a notte per accumulare un debito. Il sonno, sostengono gli scienziati, è più importante di quanto pensi la maggior parete delle persone. "Ed essere troppo stanchi può avere l'effetto di una sbornia. Le prestazioni si riducono, ma le persone non lo percepiscono", avvertono gli autori.

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