Una piccola provetta di grasso prelevato dove più ce n'è, una tecnica per trasformare l'adipe in una miniera di cellule staminali, ed ecco il 'make-up chirurgico' per lui: misure intime più generose e un'alternativa al trapianto per riconquistare i capelli perduti, oltre all'ultimo ritrovato hi-tech per ridisegnare l'addome. Sarà questo il pacchetto completo offerto dalla prima clinica italiana del 'tagliando' al maschile, che vedrà la luce entro l'anno a Milano presso il Centro di medicina sessuale co-fondato e diretto da Alessandro Littara, pioniere del 'sex design'.
Lo specialista descrive all'AdnKronos Salute il progetto 'Men's Clinics' che lo vede protagonista insieme a "un'importante compagnia multinazionale: realizzare un centro chirurgico in cui l'uomo possa aumentare la sua 'dotazione sessuale', e al contempo scolpire il fisico e rinfoltire la chioma. Il tutto grazie all'utilizzo delle staminali e a un'équipe multidisciplinare specializzata nelle moderne tecniche di liposcultura Vaser ad alta definizione", spiega lo specialista alla vigilia dell'11esimo Congresso internazionale di medicina estetica e del 37esimo Congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica, in programma dal 13 al 15 maggio a Roma.
Le promesse delle 'cellule jolly' rappresentano "la frontiera" anche nel settore della cosiddetta falloplastica, l'intervento sempre più richiesto che allunga e allarga l'organo sessuale maschile. "Oggi la nostra tecnica utilizza solo ed esclusivamente 'materie prime' del paziente, senza introdurre alcun corpo estraneo", ricorda Littara. "Per guadagnare centimetri di diametro, in particolare, si ricorre al lipofilling iniettando in loco grasso prelevato dalla pancia o dall'interno coscia e pluri purificato. Il grasso contiene sia cellule adipose sia staminali, ma è stato dimostrato che nel tempo le prime se ne vanno mentre le altre restano e proliferano, permettendo di mantenere il risultato nel tempo. L'esito finale, dunque, sarà tanto migliore quante più staminali ci saranno. Perciò l'obiettivo è aggiungere al grasso che già usiamo staminali espanse in coltura".
"Il procedimento per ottenere queste cellule è lungo e laborioso - precisa il chirurgo - e non mancano gli intoppi burocratici perché l'intervento descritto è paragonato a un trapianto". Tuttavia la strada è tracciata e il destino della penoplastica Doc sarà questo anche nel nostro Paese, è convinto Littara. Un futuro che è già presente in Svizzera e Regno Unito: "In questa fase sperimentale del progetto che guido, mentre la multinazionale con cui collaboro sta cercando di ottenere le autorizzazioni necessarie dalle autorità italiane competenti - puntualizza - i pazienti vengono operati in centri pilota di Zurigo e Londra".
"In sintesi - riassume il medico - oggi preleviamo 20 centimetri cubi di grasso dal paziente; inviamo la provetta a laboratori attivi a San Marino e Dubai, dove le staminali mesenchimali presenti nel campione vengono espanse in coltura fino a ottenerne 100 volte tanto; 15 giorni dopo le cellule così moltiplicate ci tornano indietro e noi le addizioniamo al grasso autologo utilizzato per il lipofilling al pene. In questo modo - per ora all'estero - iniettiamo grasso stra arricchito in staminali, più vitale e quindi duraturo".
Non solo. "Queste staminali - ricorda Littara - hanno dato risultati promettenti anche nel rinfoltimento dei capelli. Si praticano microiniezioni di cellule nel cuoio capelluto, e la chioma migliora con una ricrescita evidente senza necessità di trapianto". Da qui l'idea di un unico Centro al maschile dove fare 3 cose: da un lato cesellare la silhouette; dall'altro migliorare le 'misure dell'amore' e la capigliatura, partendo da pochi cc di grasso.
