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Calcetto e tennis

"Campi in erba sintetica? Un focolaio di batteri", allarme dei ricercatori

25 ottobre 2016 | 16.21
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Presenza di Escherichia coli, di stafilococchi e di carica batterica aerobia totale sui campi in erba sintetica degli impianti sportivi (campi di calcio, calcetto, tennis) che si rivelano "focolai di microrganismi potenzialmente dannosi per la salute degli sportivi". E' l'allerta lanciata da Cinzia Randazzo, docente di Microbiologia agro-alimentare dell'università di Catania, sulla base di uno studio condotto le scorse settimane sugli impianti sportivi. Si calcola che in Italia siano oltre duemila i campi in erba sintetica, soprattutto di calcio e calcetto, diffusi in tutta la Penisola, per lo più al Sud.

"Ci siamo posti l'obiettivo di stimare il grado di contaminazione di campi sportivi in erba artificiale. Le analisi - spiega Randazzo - sono state eseguite su svariati punti del manto in differenti impianti sportivi, con differenti gradi di usura. I risultati, simili tra i campi, hanno evidenziato una carica microbica totale pari a 10.000 unità formanti colonie (ufc) per cm2, presenza di stafilococchi pari a 1.000 ufc per cm2 e di Escherichia coli pari a 100 ufc per cm2. E' la prima indagine sullo stato di contaminazione dei campi in erba".

I risultati "del tutto preliminari - commenta - pongono le basi per ulteriori indagini microbiologiche, sia per comprendere l'origine della contaminazione e dello sviluppo microbico (acqua impiegata per il lavaggio dei campi, calpestio dei giocatori, gocce di sudore e di sangue disperse per piccole abrasioni, sputi, condizioni climatiche), sia soprattutto per mettere a punto soluzioni efficaci per garantire la qualità igienico-sanitaria degli impianti sportivi a tutela della salute di chi li frequenta, soprattutto giovani e giovanissimi".

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