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Pigrizia canaglia, bastano 2 settimane di stop per insidiare la salute

17 maggio 2017 | 11.20
LETTURA: 3 minuti

RAGAZZE GUARDANO LA TELEVISIONE SEDUTE SUL DIVANO (, MILANO - 0000-00-00) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
RAGAZZE GUARDANO LA TELEVISIONE SEDUTE SUL DIVANO (, MILANO - 0000-00-00) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA

Meglio non perdere tempo e mettere mano a tuta e scarpe da ginnastica. Secondo gli esperti riuniti in Portogallo all'European Congress on Obesity (Eco), infatti, l'attività fisica regolare è un elisir per la salute: aiuta, tra l'altro, a ridurre l'accumulo di grasso nel fegato, un'importante complicanza dell'obesità. Ma attenzione: bastano appena due settimane di inattività alle persone giovani e sane per ridurre la massa muscolare e produrre alterazioni metaboliche che possono aumentare il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le cardiopatie. Aprendo la strada, potenzialmente, al rischio di una morte prematura.

I due studi destinati a far pensare i sedentari sono stati condotti dal team di Dan Cuthbertson dell'Institute of Ageing and Chronic Disease dell'Università di Liverpool (Gb). Nel primo caso sono stati coinvolti 75 soggetti sani, monitorati con un sensore da braccio e poi sottoposti a esami fisici per valutare la presenza di grasso epatico. Così si è visto che, per ogni ora di sedentarietà in più rispetto alla media, aumentava il grasso epatico. Fattore che, al contrario, si riduceva ogni mille passi in più fatti ogni giorno.

Nel secondo studio il team ha incluso 28 giovani sani e fisicamente attivi, che totalizzavano in media i canonici 10 mila passi al giorno consigliati dagli esperti. Ebbene, dopo un periodo di due settimane di inattività forzata, i ricercatori hanno osservato significativi cambiamenti nella composizione corporea dei giovani: il grasso tendeva ad accumularsi sull'addome, c'era una perdita di massa muscolare e un aumento del grasso totale, e anche la fitness cardio-respiratoria si riduceva. Insomma, i volontari dopo un prolungato riposo non erano più in grado di correre a lungo e con la stessa intensità di prima.

"In un gruppo di giovani fisicamente attivi, appena 14 giorni di sedentarietà hanno prodotto piccole, ma significative riduzioni" nelle performance, "accompagnate da riduzioni della massa muscolare e dall'aumento del grasso corporeo. Alterazioni che possono portare a malattia metabolica", avverte Cuthbertson.

"Questi risultati - conclude - evidenziano l'importanza di restare fisicamente attivi ed enfatizzano le pericolose conseguenze di un comportamento sedentario continuo". Insomma, "giorno per giorno l'attività fisica è la chiave per tenere lontane malattie e problemi di salute. Le persone dovrebbero evitare di stare sedute per lunghi periodi di tempo".

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