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Lo studio

Sesso, a Natale boom di ricerche online

21 dicembre 2017 | 17.35
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Spesso si osserva, non senza ironia, che i tassi di natalità raggiungono il picco a settembre. E molti studi citano l'effetto del cambio di stagione per spiegare questo 'baby boom' post-vacanze. Ora però un nuovo studio degli scienziati dell'Università dell'Indiana e dell'Instituto Gulbenkian de Ciência in Portogallo svela che i picchi di gravidanze hanno radici nella società, piuttosto che nella biologia. A provarlo sono le ricerche sul web e i post su Twitter, che gli autori hanno usato per rivelare i nostri desideri e le nostre motivazioni più nascoste. In pratica, le tracce lasciate dalle ricerche online mostrano che a Natale c'è un'impennata di interesse sul sesso a livello mondiale. Un picco che, non a caso, coincide 9 mesi dopo con un boom di nascite.

"L'ascesa del web e dei social media offrono uno strumento senza precedenti per analizzare i cambiamenti di umore e comportamento delle persone su vasta scala", spiega Luis M. Rocha, professore della Scuola di informatica e ingegneria dell'Indiana University. "Questo studio è il primo sguardo a livello planetario sulla riproduzione umana in relazione agli stati d'animo delle persone e all'interesse per il sesso online".

Il lavoro, pubblicato su 'Scientific Reports' (gruppo Nature), attinge a dati provenienti da circa 130 Paesi che includevano le ricerche su Google collegate al sesso dal 2004 al 2014 e il 10% di post pubblici su Twitter dalla fine del 2010 all'inizio del 2014.

L'analisi ha rivelato che l'interesse per argomenti 'hot' ha dei picchi significativi durante le principali celebrazioni culturali o religiose: c'è un maggiore uso della parola 'sesso' o di altri termini sessuali nelle ricerche sul web. Questi picchi, poi, corrispondono in modo sostanziale a un aumento delle nascite 9 mesi dopo nei Paesi in cui sono disponibili dati sulla natalità. Inoltre, l'effetto è stato osservato in due culture diverse: il picco maggiore si è avuto a Natale nei Paesi a maggioranza cristiana e all'Eid-al-Fitr, la celebrazione che segna la fine del Ramadan, nei Paesi a maggioranza musulmana.

Un fenomeno che però, curiosamente, non si verifica a Pasqua. Forse proprio il tema natalizio, con i regali e l'attenzione ai più piccoli, è in grado di innescare un 'effetto famiglia'. Insomma, il Natale è caratterizzato "da un umore collettivo che va a braccetto con un'aumentata fertilità", conclude Rocha.

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